Ci sono purtroppo ancora dei deputati NUES favorevoli alla Torino-Lione nelle due formazioni minori.
La vostra lotta da oltre trent’anni ci dà la forza di continuare.
Con un budget di 30 miliardi di euro, la nuova linea ferroviaria prevista tra Lione e Torino consisterebbe nella costruzione di 260 chilometri di nuovi binari con una decina di gallerie, in particolare sotto i massicci della Chartreuse, di Belledonne e dell’Ambin.
È essenziale adottare misure per migliorare la qualità dell’aria e combattere il riscaldamento globale, in particolare lottando contro l’artificializzazione dei terreni agricoli. Un miliardo di euro è stato investito nella linea ferroviaria esistente, quindi è il momento di utilizzarla e non di lanciare una seconda linea ferroviaria Lione-Torino.
Dobbiamo utilizzare la linea esistente per trasferire il trasporto merci dalla strada alla ferrovia, per tornare all’uso che esisteva fino al 2000 e che è in linea con la decisione del 18 aprile 2019 e le conclusioni della COI-Commissione Orientamento Infrastrutture.
Per farlo, dobbiamo mobilitare i mezzi di trazione e lanciare un piano di formazione dei conducenti di merci per soddisfare la domanda del trasporto su strada. È quindi urgente raddoppiare il numero di binari singoli per triplicare il numero di treni, consentendo così viaggi più regolari e più frequenti. La linea esistente tra la Francia e l’Italia è utilizzata a meno del 20% della sua capacità e, a breve termine, ridurrà l’inquinamento nelle valli alpine e le emissioni di gas serra trasferendo le merci di almeno 700.000 veicoli pesanti all’anno su una piattaforma ad Ambronay nell’Ain.
È ragionevole pensare che il costo dell’intero progetto sia di 30 miliardi di euro. L’obiettivo sarebbe quello di spostare circa un milione di veicoli pesanti dalla strada alla ferrovia. Questo può essere raggiunto ora con le infrastrutture e il materiale rotabile esistenti e con un investimento di soli 200 milioni di euro.
I danni probabili e irreversibili ai bacini idrici che alimentano la popolazione lungo il tracciato dei futuri tunnel Lione-Torino dimostrano l’incompatibilità di questo progetto con la conservazione della nostra biodiversità. Infatti, questo progetto causerebbe danni alla risorsa idrica a causa degli scavi previsti nelle aree di protezione vicine e lontane dei bacini idrici destinati al consumo umano.
I rischi di prosciugamento delle risorse idriche durante lo scavo di gallerie o tunnel sotterranei sono provati e ampiamente documentati dagli scienziati da molti anni, come dimostra il rapporto del BRGM del 1977 “Idrogeologia della parte a monte della galleria EDF Arc Isère che attraversa il massiccio della Belledonne”, che analizza le conseguenze dello scavo della galleria EDF nella Maurienne.
Deve essere applicato il primato delle leggi sull’acqua in vigore dal 1964. I perimetri di protezione assicurano la durata e la salvaguardia del punto di raccolta (divieto di perforazione, estrazione, tunnel, ecc.). La salvaguardia dell’ambiente, e ancor più delle risorse idriche, è un dovere costituzionale e come rappresentanti eletti siamo obbligati ad agire non appena veniamo avvisati.
Di conseguenza, dobbiamo lottare per la cancellazione di questo progetto, che è letale per l’acqua e per la conservazione della biodiversità. Spetta a noi informare gli altri parlamentari degli elementi che risultano dalla mia ricerca e dalle audizioni delle associazioni e degli attori della conservazione della biosfera.
La Francia non ha ancora finanziato il progetto del tunnel di base e ha informato che alla Presidenza della Commissione Finanze dell’Assemblea nazionale francese, che prepara il budget dello Stato, è stato eletto il deputato di NUPES-LFI Eric Coquerel, questa è una buona notizia per voi.
Al termine del suo discorso è stata ipotizzata una visita di eletti italiani in Francia per rafforzare lo scambio di idee.