IL PASSAGGIO DEI MEZZI PESANTI NELLE ALPI PROVOCA TUMORI NELLA POPOLAZIONE
Un inquinamento paragonabile all’amianto
o alle trasfusioni di sangue contaminato dall’HIV
E’ POSSIBILE SPOSTARE DA SUBITO LE MERCI TRASPORTATE DA 800 MILA AUTOCARRI SULLA FERROVIA ESISTENTE TRA TORINO E LIONE, OGGI UTILIZZATA SOLO AL 15 %
L’emittente televisiva France3[1] ha rilanciato venerdì 8 agosto l’allarme dell’aumento dei tumori provocato dal passaggio dei mezzi pesanti nelle Alpi dando notizia dell’ennesima denuncia per “messa in pericolo della vita del prossimo”. La denuncia è stata depositata il 5 agosto scorso al Tribunale di Chambéry da parte del Coordinamento francese contro la Lyon-Turin che paragona l’inquinamento delle polveri sottili prodotte dai motori diesel a quello dell’amianto e alle trasfusioni di sangue contaminato dall’HIV. Ricordiamo che il Movimento No TAV si è associato a questa battaglia con una denuncia allo stesso Tribunale depositata due mesi fa dato che lo stesso inquinamento si presenta in Italia. Il Consiglio Generale della Savoia ha riconosciuto il 2 luglio scorso il pericolo per la salute dei cittadini derivante dal traffico dei mezzi pesanti nel tunnel del Fréjus.
Il Coordinamento francese contro la Lyon-Turin afferma che “ci sono le prove che nessun provvedimento è stato preso dalle autorità pubbliche per ridurre il traffico dei mezzi pesanti nei valichi alpini” e che “sono stati fatti favori alla lobby degli autotrasportatori sotto forma di aiuti economici”. Il Coordinamento francese ha concluso comunicando che “se il Prefetto non interverrà, il Coordinamento francese si costituirà Parte Civile”.
La denuncia, già presentata da centinaia di cittadini francesi e italiani, sollecita l’adozione di politiche di trasporto delle merci tra Francia e Italia più rispettose del bene primario della salute
Quanti decessi per tumore al polmone dovranno essere conteggiati nelle statistiche del Ministero della Salute italiano prima che lo Stato intervenga per ridurre in modo decisivo il traffico degli autocarri tra la Francia e l’Italia ?
Le opposizioni francese e italiana alla Torino-Lione sollecitano l’impiego della linea ferroviaria esistente tra Torino e Lione, oggi utilizzata solo al 15 % della sua potenzialità nonostante sia stata rinnovata di recente con un investimento italiano e francese di circa un miliardo di €[2] invece di proseguire nella decisione di sprecare 30 miliardi di € per la costruzione di una nuova ed inutile linea ferroviaria ad alta capacità/velocità tra Torino e Lione. Da subito è possibile spostare sulla ferrovia esistente le merci trasportate ogni anno da 800 mila autocarri.
Da uno studio internazionale coordinato da Vittorio Krogh[3] emerge una relazione lineare tra esposizione ai PM10[4] e tumore polmonare: per ogni incremento di 10 μg/m3 c’è un aumento del 22% del rischio di tumore in genere al polmone e del 50% di adenocarcinoma e questo vale anche al di sotto delle soglie previste dalla Comunità europea (40 μg/m 3 per il PM10). Quindi le persone esposte a concentrazioni di 30 μg/m3 di polveri sottili sono sì al di sotto della soglia, ma comunque esposte a un rischio di adenocarcinoma del 50% più alto rispetto a chi respira un’aria con 20 μg/m3.
Le mappe dell’inquinamento da PM10 pubblicate dalle ARPA evidenziano una enorme zona ad alto inquinamento in corrispondenza della Pianura Padana. Torino e Roma, a livello europeo, sono le città a più alta concentrazione di polveri sottili, insieme ad Atene.
[1] http://france3-regions.francetvinfo.fr/alpes/2014/08/08/lyon-turin-trop-de-camions-dans-les-alpes-aussi-grave-que-l-amiante-et-le-sang-contamine-529416.html
[2] Questo importo è stato comunicato da Bernadette Laclais, Deputata francese PS alla Commissione Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale francese il 22 ottobre 2013: cfr. CR Assemblée Nationale Commission des Affaires européennes – Compte rendu 22 octobre 2013.
[3] Vittorio Krogh è il Coordinatore italiano dello Studio su smog e tumore del polmone promosso dall’Unione Europea. Cfr. The Lancet http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045%2813%2970279-1/abstract
[4] Il PM10 è un veicolo per cancerogeni di vario tipo. Le micro polveri sono particelle in grado di raggiungere zone profonde dell’apparato respiratorio, e ad esse si aggregano le sostanze presenti nell’atmosfera. La capacità di penetrazione, e dunque la dannosità, dipendono dalla grandezza del particolato. Il PM2,5 penetra la parete dell’alveolo polmonare e riesce addirittura ad entrare nel circolo sanguigno.