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Movimento No TAV

Comunicato Stampa

30 maggio 2013

I cittadini e le associazioni continuano a vigilare contro ogni spreco di denaro pubblico a livello nazionale ed europeo

La Commissione europea tiene la bocca chiusa sulla destinazione dei finanziamenti alla Torino-Lione

 

Inviato un ricorso all’Ombudsman europeo per cattiva amministrazione


 

La Direzione generale trasporti della Commissione europea[1] non vuole rendere noto come sono stati utilizzati i finanziamenti europei[2] destinati alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino.

Numerose sollecitazioni scritte sono state inviate negli ultimi sei mesi dall’associazione Re:Common[3] alla Direzione generale trasporti della Commissione europea per sapere nel dettaglio quali studi e quali lavori sono stati pagati con i soldi dell’UE e quindi dei contribuenti europei.

La Commissione europea ha negato la disponibilità a divulgare le informazioni in suo possesso, affermando che “i documenti fanno capo a soggetti terzi … che non intendono renderli pubblici e non crediamo che ci sia un interesse diffuso in proposito”.

Successivamente, incalzata dai ricorrenti anche sulla base del mancato rispetto dei principi contenuti nella Convenzione di Aarhus[4] sull’accesso alle informazioni, alla fine del 2012 la Direzione generale trasporti della Commissione ha comunicato il valore dell’importo erogato fino ad oggi all’Italia (53.106.000 euro) senza entrare nel dettaglio.

Circa l’utilizzo dei fondi europei la Direzione generale trasporti della Commissione ha specificato che “è una questione bilaterale tra i due Stati membri (Francia e Italia, N.d.R.), che non prevede il coinvolgimento della Commissione”, di fatto lavandosene le mani e negando un ruolo di supervisione.

Adottando questa condotta la Direzione generale trasporti della Commissione avrebbe violato l’articolo 15 del Trattato[5] che regola il funzionamento dell’UE e secondo il quale la Commissione deve rispondere del suo operato ai cittadini che hanno il diritto di sapere come vengono impiegati i loro soldi.

Nello specifico, le Condizioni generali della Decisione di finanziamento[6] del 2008 prevedono che le richieste in merito ai pagamenti devono essere sostanziate da rapporti tecnici e rapporti finanziari, oltre che da informazioni su contratti, sub-contratti ed eventuali studi che riguardino il progetto. Non è quindi possibile che la Commissione europea non sia a conoscenza di come gli Stati Membri Italia e Francia abbiano utilizzato i fondi europei.

Il rifiuto a rendere pubblica quest’informazione viola anche i principi della Convenzione di Aarhus in materia di accesso alle informazioni ambientali e priva i cittadini della conoscenza circa la destinazione dei fondi europei.

“Ricordiamo che la Torino-Lione è, così come la definisce il Movimento No TAV, una Grande Opera Inutile e Imposta a cui si oppone la maggioranza dei Comuni della Valle di Susa, per cui riteniamo che sia evidente l’esistenza dell’interesse pubblico all’accesso a tutte le informazioni relative al progetto” ha dichiarato Paolo Prieri del PresidioEuropa del Movimento No TAV.

“Invece di scoraggiare la partecipazione dei cittadini, la Commissione europea dovrebbe adottare una posizione neutrale e rispettare i pilastri dell’ordinamento europeo e il dettato della Convenzione di Aarhus, con questo atteggiamento dà manforte all’opacità dell’operazione Torino-Lione” ha aggiunto Caterina Amicucci di Re:Common.

Per far valere le loro ragioni, Re:Common insieme al Presidio Europa No TAV hanno fatto ricorso all’Ombudsman europeo[7] che ha il compito di esaminare  le denunce relative ai casi di cattiva amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi dell’Unione europea e si augurano che il caso sia esaminato in tempi rapidi e approfonditamente.

I cittadini e le associazioni continuano a vigilare contro ogni spreco di denaro pubblico a livello nazionale ed europeo.


 

1989 – 2013, 24 anni di opposizione popolare alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione

                   

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[2] Sovvenzione di € 671.800.000 (Francia € 234.599.988 – Italia € 437.200.012 per studi e lavori da effettuare nel periodo 1° gennaio 2007 – 31 dicembre 2013) a fronte di un valore totale dei lavori di € 2.091.192.000, cfr. nota 6.

[3] Re:Common http://www.recommon.org/

[5] Articolo 15 (ex articolo 255 del TCE)

1. Al fine di promuovere il buon governo e garantire la partecipazione della società civile, le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione operano nel modo più trasparente possibile.

3. Qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di accedere ai documenti delle istituzioni, organi e organismi dell’Unione, a prescindere dal loro supporto, secondo i principi e alle condizioni da definire a norma del presente paragrafo. …

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:115:0047:0199:it:PDF

[6] C 2008 77 33 F IT DECISIONE DELLA COMMISSIONE CONTRIBUTO FINANZIARIO 672,8

[7] http://www.ombudsman.europa.eu/it/home.faces

 

No TAV Movement

Media Release

June 4 2013

 Citizens and associations continue their vigil against any waste of

public funds at a national and European level

 The European Commission keeps its mouth shut over where Turin-Lyon financing went 

A complaint has been filed with the European Ombudsman for maladministration


The Directorate-General for Mobility and Transport of the European Commission[1] does not want to release how European funding[2] for the realization of the new Lyon-Turin high-speed railway line was utilized.[3]

Numerous written requests have been sent to the Directorate-General for Mobility and Transport of the European Commission in the last six months by the organization Re:Common[4] to know the details of which studies and processes were paid for with EU funds and thus, European taxpayers. 

The European Commission has negated any willingness to disseminate the information it possesses affirming quote the document requested originates from third parties … who do not intend to render them public and … we do not consider that there is an overriding public interest in disclosure. unquote

Subsequently, spurred by the persistent requests, and also because of the lack of respect displayed towards the principles contained in the Convention of Aarhus[5] on access to information, at the end of 2012 the Directorate-General for Mobility and Transport of the European Commission communicated the value of the amount given to Italy to date (53,106,000 Euros) without entering into the details.

With regards to the European funds the Directorate-General for Mobility and Transport of the European Commission specified that quote it is a bilateral issue addressed by the two Member States (France and Italy, editor’s note), without the involvement of the Commission unquote in effect washing its hands of the issue and denying any supervisory role.

By adopting this mode of conduct the Directorate-General for Mobility and Transport of the European Commission has violated Article 15 of the Treaty[6] which addresses EU performance and according to which the Commission must answer for its actions to citizens who have the right to know how their money is utilized.

More specifically, the General Conditions of Funding Decisions[7] of 2008 foresee that requests regarding payments must be substantiated by technical reports and financial reports, along with information on contracts, sub-contracts and possible studies conducted regarding the project. It is, therefore, impossible that the European Commission should be unaware of how Member States Italy and France have utilized European funds. 

Its refusal to render this information public violates the principles of the Convention of Aarhus regarding access to environmental information and deprives citizens of data regarding the destination of European funds. 

“Let’s remember that the Turin-Lyon is, as defined by the No TAV movement, an Useless and Imposed Mega-project which is opposed by the majority of Municipalities in Susa Valley, therefore, we assert that it is clearly in the public interest to have access to all the information related to the project,” declared Paolo Prieri of the PresidioEuropa Committee of the No TAV Movement.

“Instead of discouraging citizen participation, the European Commission should adopt a neutral position regarding a pillar of European regulations and the rules of the Convention of Aarhus, with this attitude it contributes to the opaque nature of the Turin-Lyon initiative,” added      Caterina Amicucci of Re:Common.

To defend their rationale, Re:Common along with No TAV PresidioEuropa have filed a complaint with the European Ombudsman[8], which has the role of investigating complaints about maladministration in the institutions and bodies of the European Union and they hope that the case will be examined in a rapid and in-depth manner.

Citizens and associations continue their vigil against any waste of public funds at a national and European level.


 

1989 – 2013, 24 years of popular opposition to the new Turin-Lyon railway line

                   

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[2] EU funding of € 671,800,000 (France € 234,599,988 – Italy € 437,200,012 for studies and operations to be conducted from January 1, 2007 – December 31, 2013) for a total of € 2.091.192.000, see note 6.

[6] Article 15 (ex article 255 of the ECT)

1. To promote good governance and guarantee the participation of civil society, institutions, organizations and EU bodies operate in the most transparent manner possible.

… 3. Any EU citizen and any physical or legal entity that lives or has its social headquarters in a Member State has the right to access the documents of EU institutions, organizations and bodies, regardless of their position, according to the principles and conditions defined as the norm by this paragraph.  …

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:115:0047:0199:it:PDF

 [7]https://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2013/05/C-2008-77-33-F-IT-DECISIONE-DELLA-COMMISSIONE-CONTRIBUTO-FINANZIARIO-6728.pdf