Se la Torino-Lione sarà fermata,
non vi sarà alcuna penale europea da pagare !
Il ministro francese Bruno Lemaire ammonisce l’Italia ma non cita la Torino-Lione
Da alcuni giorni viene diffusa dai media con preoccupante insistenza la notizia originata dal Commissario Straordinario di Governo per la Torino-Lione Paolo Foietta che, nel probabile caso di sospensione/cancellazione del progetto Torino-Lione, l’Italia dovrebbe pagare 2 miliardi di Euro di penalità.
Rileviamo intanto che il Governo francese, che nel mese di luglio 2017 dichiarò la Pausa della Torino-Lione nel suo tracciato in Francia, osserva un rigoroso silenzio su questo progetto mentre il ministro Bruno Lemaire dichiara oggi: “Se il nuovo governo si assume il rischio di non rispettare i propri impegni sul debito e sul deficit, ma anche sul risanamento delle banche, è tutta la stabilità finanziaria della zona euro che verrebbe minacciata.” (« Si le nouveau gouvernement prenait le risque de ne pas respecter ses engagements sur la dette, le déficit, mais aussi l’assainissement des banques, c’est toute la stabilité financière de la zone euro qui serait menacée. »)
L’affermazione di dover pagare delle penali è palesemente FALSA e fuorviante.
Chiediamo a chi l’ha fatta di portare le prove in un confronto pubblico.
Ricordiamo che gli Accordi dell’Italia con la Francia del 2001, del 2012 e del 2015 e con la Ue del 2015:
- prevedono la messa in esercizio di nuova linea ferroviaria solo al momento in cui la saturazione della linea esistente sarà dimostrata,
- al momento sono stati condotti e in corso solo lavori di studio geologico,
- allo stato non è quindi prevedibile la data di avvio dei lavori definitivi della tratta transfrontaliera (Tunnel di base di 57 km),
- non sono previste penalità in caso di sospensione e/o risoluzione degli accordi.
Ricordiamo invece che l’Accordo con la Francia del 2012 prevede, all’Art. 16, che “La disponibilità del finanziamento sarà una condizione preliminare per l’avvio dei lavori delle varie fasi della parte comune italo-francese della sezione internazionale”.
I suddetti accordi possono invece essere emendati.
La Francia ha messo in pausa la Torino-Lione dal mese di luglio 2017 perché non dispone dei fondi necessari per l’avviamento dei cantieri relativi alle opere definitive.
Questa situazione è stata fatta dalla Ministra dei Trasporti francese Elisabeth Borne, lo ha confermato il Presidente della CADA Marc Dendelot (Commissione di Accesso ai Documenti Amministrativi – http://www.cada.fr/) che nell’Avviso n. 20173469 del 4 dicembre 2017 ha scritto: «La Ministre chargée des transports ayant informé la Commission qu’à ce jour les travaux définitifs de la section transfrontalière n’avaient pas été lancés et que les engagements financiers de l’Etat correspondants à ces travaux n’avaient donc pas encore engagés» («La Ministra incaricata dei trasporti ha informato la Commissione che fino ad oggi i lavori definitivi della sezione transfrontaliera non sono stati avviati e che gli stanziamenti finanziari dello Stato (francese, N.d.T.) corrispondenti a questi lavori non sono ancora stati decisi», nostra traduzione).
Inoltre, nella sua lettera del 17 gennaio 2018 la Commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, in risposta alla richiesta di chiarimenti del 22 novembre 2017 di un gruppo di eurodeputati, ha riconosciuto che «il finanziamento europeo per la Torino-Lione è stato deciso ed è assicurato solo per il periodo 2016-2019 … e alla fine potrebbe essere riallocato ad altri progetti in base al principio “usalo o perdilo”» (nostra traduzione, testo originale: «The EU co-funding of the Lyon-Turin project has been agreed and is secured for the period 2016-2019 … it may ultimately lead to a reallocation to other projects pursuant to the “use-it-or-lose-it” principle»).
Le attività attualmente in corso sono praticamente tutte inerenti a lavori propedeutici (studi, progetti, sondaggi, lavori preliminari) che rientrano nel programma già di LTF. Ammontano complessivamente a 1,6 miliardi di euro, di cui sono stati già realizzati e pagati più di ¾.
Nessuno degli appalti attualmente in svolgimento riguarda lavori definitivi. Tali attività, -nell’ordine di qualche centinaio di milioni- possono dare origine ad oneri da riconoscere. Questo comprende ovviamente anche le attività in corso in Francia a San Martin La Porte, che non sono qualificate come lavori definitivi ma come sondaggi geognostici.
In conclusione, e alla luce di quanto sopra, riteniamo indispensabile al fine di evitare ogni contenzioso con l’Unione europea e le imprese che TELT non lanci gare di appalto e non contragga qualsivoglia impegno con chicchessia fino al momento in cui, nel rispetto dell’Art. 16 dell’Accordo di Roma del 2012, i tre soci finanziatori del progetto Torino-Lione (Ue, Francia e Italia) non abbiano garantito con atti formali (leggi dello Stato) tutti i fondi necessari all’intera realizzazione dell’opera.
Qui una documentazione approfondita Torino-Lione – Un aggiornamento sulla “cantierabilità” del progetto in Italia e in Francia