FACCIAMO CHIAREZZA !
L’ossessione del Chiampa e le sette Analisi Costi Benefici
CHIAMPARINO SU “LA STAMPA” DEL 6 AGOSTO 2018 PAG. 43
Sergio Chiamparino, 70 anni e nessuna ambizione per una panchina in un giardino e un quotidiano da leggere in pace. Solo un’ossessione, una guerra personale da combattere, fino alla morte (… dovranno passare sul mio corpo…), fare la Torino-Lione. Le malelingue penseranno che la sua guerra non sia poi tanto personale, ma a noi piace pensare che la sua sia solo una fissazione senile.
Il Chiampa annuncia il 5 agosto di aver ricevuto dal grande architetto (la massoneria non c’entra, sia ben chiaro) sette ACB – Analisi Costi e Benefici, del progetto Torino-Lione, accompagnata da una dichiarazione di autenticità, ma sei sono finte ACB e una è sbagliata.
In realtà il Chiampa ha una sola ACB, quella contenuta nel Quaderno dell’Osservatorio n. 8 datato dicembre 2011, quella sbagliata.
Il ministro Toninelli annuncia intanto di volere fare uno studio aggiornato del progetto, ma il Chiampa non si fida dei tecnici del MIT e vuole aprire un conflitto di competenze tra la Regione Piemonte e il Governo centrale, affermando che i conti che lui esibirà saranno quelli belli e giusti a favore della Torino-Lione.
Ogni ossessione guerriera deve essere condita da piani di battaglia dettagliati e allora Lui si affida addirittura al Politecnico di Torino. Così la sua guerra terrà dietro al baleno muovendosi ad alta velocità da Genova a Rotterdam, da Barcellona a Kiev. Meglio di Napoleone.
Ecco le cosiddette ACB, ovviamente “tutte con esito positivo”, come afferma il Chiampa che certamente non le ha esaminate:
- l’ACB del 2011 pubblicata sul Quaderno dell’Osservatorio n. 8 per l’asse ferroviario Torino Lione, piena zeppa di grossolani errori d’analisi da tempo denunciati,
- le altre sette sono semplicemente delle vecchie relazioni che solo i non addetti ai lavori credono si tratti di vere e proprie ACB:
- Una Relazione generica della CIG – Commissione Inter Governativa, italo-francese del 2000,
- Una relazione di Valutazione socio-economica del progetto preliminare chiesta nel 2003 da LTF a PwC-Nestear,
- Una relazione di Valutazione Socio-economica chiesta da LTF a PwC nel 2006,
- Una relazione degli studi di LTF sul progetto Torino-Lione chiesta nel 2006 dalla Commissione Europea DG Tren a ECORYS Nederland BV (NL), con COWI (DK), ECN (NL), Ernst & Young Europe (B) and Consultrans (ES),
- Una relazione Valutazione socio-economica del progetto Torino-Lione consegnata da LTF nel 2010 alla CIG – Commissione Inter Governativa,
- Una relazione di Aggiornamento dell’analisi socio-economica ricevuta nel 2014 da CERTeT (Nota: tra gli estensori di questa relazione vi è il dr. Oliviero Baccelli che nel 2015 fu nominato Consigliere del CdA di TELT, probabilmente per ricompensarlo),
- Una relazione di Valutazione degli effetti economici del blocco temporaneo o definitivo del progetto Torino-Lione, senza data. (Nota: tra gli estensori di questa relazione vi è il dr. Oliviero Baccelli che nel 2015 fu nominato Consigliere del CdA di TELT probabilmente per ricompensarlo).
La sola ACB esistente è datata dicembre 2011 ed è stata secretata immediatamente dal Commissario Straordinario del Governo Mario Virano che ha poi dichiarato l’11 maggio 2012 nel corso di una riunione aperta del Consiglio Comunale di Rivoli : “Normalmente le Analisi Costi-Benefici servono per il decisore politico per scegliere, ma nel nostro caso hanno già scelto”. Questa sorprendente affermazione del funzionario Virano è la spiegazione della sua secretazione, compiuta per fare in modo che il Governo firmi l’Accordo del 30 gennaio del 2012 senza disporre della ACB perché lui l’ha nscosta.
Il movimento No TAV è poi riuscito a procurarsi l’ACB e il 6 giugno 2012 l’ha pubblicata, cinque mesi dopo la firma dell’Accordo di Roma tra Italia e Francia del 30 gennaio 2012. Successivamente l’Osservatorio ha finalmente pubblicato il Quaderno n. 8 che contiene l’ACB.
La secretazione dell’ACB del 2011 da parte di Virano è un delitto perché ha violato la norma prevista dall’art. 6.4 della Convenzione di Århus del 1998, ratificata dall’Italia e quindi legge delle Stato: “Ciascuna Parte provvede affinché la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un’influenza effettiva.”.
La firma del 30 gennaio 2012 a Roma dell’Accordo con la Francia, avendo prima nascosto l’ABC, è stato un comportamento politicamente scorretto del Governo perché ha privato i cittadini del loro potere di influenzare ogni decisione, come richiesto dalla Convenzione di Århus.
Ma il Chiampa queste cose non le sa…
Tra l’altro, la sola ACB disponibile del 2011 oggi non vale più nulla perché il progetto Torino-Lione è stato mutilato di tutte le nuove linee ferroviarie di accesso al tunnel di base in Francia e in Italia e non tiene conto delle mutate condizioni economiche dal 2011. Ma in più è zeppa di grossolani errori d’analisi. Ecco perché deve essere rifatta.
Come informa la busiarda del 6 agosto 2018, il Chiampa richiederà un nuovo studio al Politecnico di Torino, e si aspetta che contenga i risultati per vincere la sua guerra.
Così il PDemocratico Chiampa a quel punto crederà di essersi armato degli argomenti vincenti per la difesa degli interessi dei suoi amici promotori del progetto: Pininfarina, Agnelli, Besson, Berlusconi, Lunardi, Incalza, Renzi, Delrio e chi più ne ha più ne metta.
Scommettiamo che lo studio del Politecnico di Torino rivelerà invece che il corridoio nord-sud è il principale asse dei trasporti in Europa, mentre gli altri sono itinerari secondari? Sarebbe una rivelazione sconosciuta solo al Chiampa.
Altri soggetti, quelli che hanno tenuto a bada l’avanzata del progetto impantanato da oltre cinque lustri non ostante tutti gli sforzi dei promotori, condurranno l’ossessionato Chiampa alla realtà, fornendogli i contro argomenti, quelli vincenti.
Questa agitazione chiamparina contro la realtà, e in spregio ad ogni confronto con i cittadini pensanti, dimostra che “La democrazia e la partecipazione sono i rischi che i partiti non vogliono assumersi”.