Un importante Convegno Scientifico al Politecnico di Torino
Il Governo Italiano costretto a entrare nel dibattito
“Non esiste un progetto unitario della Torino-Lione”, informano gli organizzatori del Convegno Scientifico che si svolgerà domani 26 Aprile per tutta la giornata al Politecnico di Torino 1.
Da anni i gruppi di lavoro tecnici della Comunità Montana Valle Susa e Sangone (CMVSS) e delle associazioni ambientaliste hanno prodotto centinaia di pagine di osservazioni nell’ambito delle Procedure di Valutazione di Impatto Ambientale.
A febbraio 2012, oltre 360 tecnici e docenti universitari hanno inviato un appello al Presidente del Consiglio Mario Monti chiedendo un ripensamento sulla questione della linea Torino-Lione2.
Attraverso dati oggettivi e criteri di valutazione verificabili con metodo scientifico, questo convegno – affermano gli organizzatori – vuole esaminare la reale consistenza tecnica degli argomenti indicati a sostegno della costruzione di una nuova linea ferroviaria in aggiunta a quella già in esercizio tra Torino e Lione, e le sue criticità.
Il 9 marzo 2012 il Governo Italiano ha pubblicato sul proprio sito istituzionale 3 un documento con il quale, rispondendo a 14 domande da se stesso formulate, motivava le ragioni per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Capacità Torino-Lione.
Una lettura critica dei contenuti del documento governativo è stata elaborata da un gruppo di esperti e docenti in varie discipline, tra cui molti componenti della Commissione Tecnica «Torino-Lione» della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone.
Abbiamo posto alcune domande a Luca Giunti, membro della Commissione Tecnica della CMVSS, per comprendere questa nuova fase del dibattito sulla Torino-Lione.
Presidio Europa – Il Governo italiano non ha voluto rispondere direttamente all’Appello degli oltre 360 tecnici e docenti universitari. Ciò senza alcun rispetto, tra l’altro, per le regole previste dalla Convenzione di Århus del 1998 , che l’Italia è stato uno dei primi Paese al mondo a ratificare nel 2001 4. Ora il gruppo di tecnici della CMVSS, di cui lei fa parte, ha prodotto una serie di argomentazioni riguardo alle quali il Governo italiano ha già voluto dire la sua 5. Non crede che questa dinamica sia un successo degli oppositori dell’opera che sono riusciti a fare parlare il Governo a partire dai loro argomenti ?
Luca Giunti – A mia memoria è la prima volta che i proponenti l’opera accettano il confronto su dati oggettivi. Speriamo sia l’inizio di una verifica puntuale su ogni aspetto della Torino-Lione. E’ vero che le risposte non sono esaurienti, che in molti casi non sono sostenute da documentazioni scientifiche adeguate e, soprattutto, mancano di firma (al contrario delle nostre osservazioni dove gli autori si sono sempre esposti di persona, con nome, cognome e titoli). Però possiamo considerarlo un primo passo, una dimostrazione di buona volontà. Vedremo se continueranno ad agire così. La prima occasione potrebbe essere il Convegno al Politecnico di domani. Speriamo si presentino e intervengano a proposito.
Presidio Europa – In estrema sintesi, quali sono i principali argomenti che potrebbero capovolgere il futuro di quest’opera che, ricordiamo, il Movimento No TAV indica come una delle Grandi Opere Inutili che aggraveranno il debito pubblico italiano ?
Luca Giunti – Le obiezioni sono sempre le stesse: la Torino-Lione è inutile, costosissima, calata sul territorio senza coinvolgerlo e devastante per l’ambiente. Probabilmente alla fine collasserà per la seconda ragione, perché non avremo i denari per sostenerla, ma le ragioni sono sempre tutte valide e mai smentite.
Presidio Europa – Pensa che nelle prossime settimane potremo finalmente vedere una svolta verso il ripensamento da parte dei decisori politici? Oppure la Torino-Lione continuerà per i prossimi vent’anni ad essere la palestra a partire dalla quale i principali partiti, tutti d’accordo sull’opera senza conoscerne i dati ma fortemente interessati a ricavarne dei vantaggi, si esercitano da decenni per chiudere la bocca ai cittadini che intendono fare sentire la loro voce?
Luca Giunti – Certamente la Torino-Lione ha assunto significati che vanno ben oltre l’opposizione ad una ferrovia sbagliata e a un progetto vecchio. Riguarda anche il futuro che immaginiamo, il modo di consumare energia, acqua e suolo, il mondo che sogniamo, i conti da far pagare alle prossime generazioni. Sono riflessioni che da molti anni si sviluppano in Val Susa – e non solo – ascoltando i grandi pensatori moderni, che non sono Monti, Passera e Fornero ma piuttosto Vandana Shiva, Serge Latouche, Georgescu-Roegen, e molti altri, per arrivare a Mercalli e Petrini, da un lato, e don Ciotti e don Gallo, dall’altro. Per questo opporsi alla Torino-Lione è de-stabilizzante e scomodo, e viene avvertito come una minaccia per lo status quo e per il pensiero unico dominante. Per questo deve essere soffocata anche manu militari. Ecco perché, alla fine, l’opposizione vincerà, come tutte le idee nuove e progressiste.
2 Appello dei 360 professori http://www.notav.eu/modules.php?name=ePetitions&op=more_info&ePetitionId=3
4http://www.unece.org/fileadmin/DAM/env/pp/documents/cep43ital.pdf-http://www.minambiente.it/SVS/aarhus/convenzione/convenzione.htm
5 Osservazioni al documento del Governo “TAV Torino Lione – Domande e Risposte”: http://www.cmvss.it/item.asp?i=873&stile=0