20231117 Reati ambientali: accordo su nuovi reati e sanzioni rafforzate (Ecocidio)

I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno raggiunto  giovedì 16 novembre 2023 un accordo provvisorio sull’aggiornamento delle norme dell’UE in materia di reati e sanzioni ambientali per rafforzare la protezione dell’ecosistema.

L’approvazione dell’accordo, il cui testo non è al momento disponibile pubblicamente, è prevista entro la fine del 2023 nella Commissione JURI del Parlamento europeo e in Plenaria all’inizio del 2024.

Il Comunicato Stampa del Parlamento europeo del 16 novembre (solo in inglese) sintetizza il contenuto dell’Accordo:

- I nuovi reati dell’UE comprendono l’inquinamento causato dalle navi, l’uso del mercurio e l’esaurimento illegale delle risorse idriche

- I reati che causano la morte saranno punibili con 10 anni di carcere

- Le imprese rischiano multe del 3% o del 5% del fatturato mondiale annuo, oppure di 24 o 40 milioni di euro

- Il crimine ambientale è una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata, insieme a droga, armi e traffico di esseri umani.

Le nuove norme forniscono un elenco aggiornato degli atti connessi all’ambiente che si qualificano come reati penali a livello dell’UE e delle relative sanzioni, per garantire un’applicazione più efficace della legislazione ambientale dell’UE. L’elenco includerà, tra gli altri reati, l’importazione e l’uso di mercurio e gas fluorurati a effetto serra, l’importazione di specie invasive, l’esaurimento illegale delle risorse idriche e l’inquinamento causato dalle navi. I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno inoltre concordato sanzioni più severe per i cosiddetti reati qualificati, ossia quelli che causano la distruzione di un ecosistema o di un habitat all’interno di un sito protetto o che danneggiano la qualità dell’aria, del suolo o dell’acqua, compresi i reati paragonabili all’ecocidio con risultati catastrofici come l’inquinamento diffuso o gli incendi forestali su larga scala.

Sanzioni: reclusione e ammende

Le persone, compresi i rappresentanti delle imprese, che commettono reati ambientali che comportano la morte possono essere condannate alla reclusione per 10 anni. I reati qualificati sarebbero punibili con otto anni di carcere, mentre per altri reati penali, a seconda di fattori quali la durata, la gravità o la reversibilità del danno, la pena sarebbe di cinque anni di carcere.

I trasgressori possono incorrere anche in altre sanzioni, come multe e l’obbligo di ripristinare l’ambiente danneggiato o di risarcire i danni causati. Le stesse sanzioni possono essere previste per le imprese, oltre ad altre come il ritiro delle licenze, il divieto di accesso ai finanziamenti pubblici o la chiusura. Dopo il recepimento, gli Stati membri potranno scegliere se imporre multe pari al 3 o al 5% del fatturato mondiale annuo, a seconda della natura del reato, o se scegliere importi fissi di 24 o 40 milioni di euro.

Protezione e formazione degli informatori

Gli eurodeputati hanno anche assicurato che le persone che denunciano i reati saranno sostenute, che i giudici, i procuratori, la polizia e altro personale giudiziario saranno sottoposti a una formazione periodica specializzata e che gli Stati membri organizzeranno campagne di sensibilizzazione per ridurre i reati ambientali. Possono anche istituire un fondo per sostenere le misure di prevenzione e affrontare le conseguenze dei reati ambientali. Nei casi transfrontalieri, le autorità nazionali dovranno cooperare tra loro e con altri organismi competenti, come Eurojust, Europol o la Procura europea. Gli Stati membri dovranno inoltre preparare strategie nazionali di lotta ai reati ambientali e raccogliere i relativi dati statistici, mentre la Commissione europea dovrà aggiornare regolarmente l’elenco dei reati.

Citazione

In seguito all’accordo, il relatore del Parlamento europeo Antonius Manders (EPP, NL) ha dichiarato: “Abbiamo negoziato con successo una posizione di tolleranza zero sui reati ambientali che hanno enormi conseguenze per la salute umana e l’ambiente. È fondamentale combattere questi crimini transfrontalieri a livello europeo con sanzioni armonizzate, dissuasive ed efficaci per prevenire nuovi crimini ambientali. La prevenzione è fondamentale, ed è per questo che abbiamo evidenziato la necessità di maggiori risorse, ricerca, formazione e campagne di sensibilizzazione rivolte sia al settore pubblico che a quello privato. Non ci si può più nascondere dietro permessi o scappatoie legislative: questa legge è a prova di futuro, il che significa che l’elenco dei reati sarà sempre aggiornato. Se inquinate, pagherete per i vostri crimini: non solo le aziende criminali che pagano le multe, ma anche il carcere per i rappresentanti delle aziende che inquinano”.

I prossimi passi

Il progetto di legge concordato deve essere approvato formalmente dalla Commissione giuridica e dall’intero Parlamento europeo, oltre che dal Consiglio, prima di poter entrare in vigore.

Il contesto

La criminalità ambientale è la quarta attività criminale al mondo ed è considerata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata insieme a droga, armi e traffico di esseri umani. Con l’obiettivo di affrontare il crescente numero di reati ambientali, nel dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta per rafforzare la protezione dell’ambiente nell’UE attraverso il diritto penale.LINK utili

https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20230929IPR06108/environmental-crimes-deal-on-new-offences-and-reinforced-sanctions

https://oeil.secure.europarl.europa.eu/oeil/popups/ficheprocedure.do?reference=2021/0422(COD)&l=en

https://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-a-new-push-for-european-democracy/file-refit-of-the-directive-on-the-protection-of-the-environment

https://www.marietoussaint.eu/actualites/cp-ecocide-trilogue

https://static1.squarespace.com/static/63f76b491ccf5e475792d0d1/t/65563cdd95533978e7769470/1700150494041/DP+-+Ecocide+-+16+novembre+2023.pdf


Environmental crimes: deal on new offences and reinforced sanctions 

Press Releases JURI  16 November 2023

  • New EU crimes include pollution caused by ships, mercury use, and the illegal depletion of water resources
  • Offences causing death to be punishable with 10 years of prison
  • Firms risk fines of 3 or 5% of annual worldwide turnover or of 24 or 40 million euro
  • Environmental crime is a main source of income for organised crime alongside drugs, arms, and human trafficking

On Thursday November 16th, 2023, Parliament and Council negotiators reached a provisional agreement on an update of EU environmental crimes and sanctions rules to strengthen ecosystem protection.

The new rules provide an updated list of acts related to the environment that qualify as criminal offences at EU level and of the related sanctions, to ensure a more effective enforcement of EU environmental legislation. The list will include, among other offences, the import and use of mercury and fluorinated greenhouse gases, the import of invasive species, the illegal depletion of water resources, and pollution caused by ships. Parliament and Council negotiators also agreed on stricter sanctions for so-called qualified offences, i.e. those causing the destruction of an ecosystem or habitat within a protected site or damage to air, soil or water quality. These would include offences comparable to ecocide with catastrophic results such as widespread pollution or large-scale forest fires.

Sanctions: imprisonment and fines

Individuals, including company representatives, committing environmental offences leading to death can be sentenced to imprisonment for 10 years. Qualified offences would be punishable by eight years in prison, while for other criminal offences, depending on factors such as the durability, severity or reversibility of the damage, the punishment would be a five–year prison sentence.

Offenders may also face other sanctions, such as fines, and an obligation to reinstate the damaged environment or compensate for the damage caused. The same sanctions may be expected for companies, as alongside others like the withdrawal of licences, bans on access to public funding, or closure. Following transposition, when it comes to fines member states will be able to choose between levying them at 3 or 5% of yearly worldwide turnover, depending on the nature of the crime, or to choose fixed amounts of either 24 or 40 million euro.

Whistleblowers’ protection and training

MEPs also ensured that persons reporting offences will be provided with support, that judges, prosecutors, police and other judicial staff will undergo specialised regular training, and that member states will organise awareness-raising campaigns to reduce environmental crime. They can also establish a fund to support prevention measures and tackle the consequences of environmental offences. In cross-border cases, national authorities will be required to cooperate among themselves and with other competent bodies, such as Eurojust, Europol or the European Public Prosecutor’s Office. Member states will also be required to prepare national strategies on combatting environmental crime and collect related statistical data, while the European Commission will have to regularly update the list of criminal offences.

Quote

Following the agreement, European Parliament rapporteur Antonius Manders (EPP, NL) said: “We successfully negotiated a zero-tolerance position on environmental crimes that have huge consequences for human health and the environment. It is crucial that we fight these cross-border crimes at EU level with harmonised, dissuasive, and effective sanctions to prevent new environmental crimes. Prevention is key, and that is why we highlighted the need for more resources, research, training and awareness-raising campaigns targeting both the public and private sector. There is no more hiding behind permits or legislative loopholes: this law is future-proof, meaning that the list of offences will be kept up to date. If you pollute, you will pay for your crimes; not only criminal companies paying fines, but also jail time for representatives of polluting companies.”

Next steps

The agreed draft law requires formal approval by the Legal Affairs Committee and the European Parliament as a whole, as well as by the Council, before it can enter into force.

Background

Environmental crime is the fourth largest criminal activity in the world and is considered one of the main sources of income for organised crime alongside drugs, weapons and human trafficking. With the aim of tackling the rising number of environmental criminal offences, the Commission introduced a proposal for strengthening the protection of the environment in the EU through criminal law in December 2021.