Il Sindaco e la sua Amministrazione hanno tradito il mandato e il programma elettorale per l’utilizzo della linea esistente
Premessa
Nel marzo 2024 il Consiglio Comunale di Rivalta di Torino aveva affrontato il tema del progetto della tratta nazionale della “Nuova linea ferroviaria Torino-Lione”, alla presenza del Commissario di Governo Calogero Mauceri e delle Ferrovie dello Stato (RFI e ITALFERR). In quella circostanza il Commissario aveva dichiarato che “questo progetto era stato tirato fuori da un cassetto in cui riposava da anni”, scoprendo per di più una serie di gravi problematiche fino a quel momento sottaciute.
Da allora il Sindaco Sergio Muro e la sua Amministrazione comunale non hanno fatto più nulla, lasciando per mesi in sospeso questo tema così importante. A fine ottobre il Comitato No TAV di Rivalta di Torino aveva chiesto a gran voce una nuova convocazione di un Consiglio Comunale aperto.
I fatti recenti
Mercoledì 11 dicembre la Commissione Consiliare “Opere pubbliche e Ambiente” del Comune si è riunita in seduta aperta al pubblico per discutere il tema del passaggio sul territorio rivaltese della tratta nazionale della “Nuova linea ferroviaria Torino-Lione”. Il numerosissimo pubblico presente si aspettava di sentire i progressi ottenuti dal Comune di Rivalta grazie alla partecipazione all’Osservatorio presieduto dal Commissario di Governo e magari di avere risposte a tutti gli interrogativi emersi nel Consiglio di marzo dopo “il confronto e la discussione costruttiva con RFI per elaborare il miglior progetto possibile per la città“.
Nulla di tutto ciò.
La posizione del Sindaco e della sua amministrazione
Il Sindaco ha dovuto ammettere che da marzo 2024 non ha più avuto risposte agli inviti a riprendere il confronto tecnico da parte di Commissario e Ferrovie, che si sono persino rifiutati di partecipare alla riunione della Commissione Consiliare.
Malgrado ciò il Sindaco ha comunque ribadito la sua posizione nei confronti del TAV: la passiva accettazione di un progetto imposto dall’alto su cui ritiene sia unicamente possibile provare a chiedere qualche correttivo.
Ciò significa che il Sindaco e la sua Amministrazione hanno tradito il mandato e il programma elettorale (pag. 22, ultimo paragrafo) in cui promettevano di battersi per l’utilizzo della linea esistente, di fatto prendendo in giro i loro elettori.
Il Sindaco ha poi lasciato la parola al consulente dell’Amministrazione, l’ing. De Bernardi della società META, il quale ha subito chiarito che l’incarico affidatogli non prevede in alcun modo di mettere in discussione l’effettiva utilità di una nuova linea ferroviaria Torino – Lione e tantomeno la paventata saturazione della linea esistente tra Avigliana e Torino (a differenza di quella tra Bussoleno e Avigliana, ritenuta invece sufficiente al traffico previsto). Viceversa META è retribuita unicamente per contribuire a migliorare il progetto.
Nel corso dell’incontro il pubblico ha dovuto constatare che queste “migliorie” consistono essenzialmente nell’allontanamento della linea di poche decine metri dalla Cappella di San Vittore. Tutto qui.
La devastazione del territorio
Per entrare nel merito della questione si è dovuto attendere l’intervento degli esperti della Commissione tecnica “Torino-Lione” dell’Unione Montana Valle di Susa che, a titolo gratuito, da anni affiancano cittadini e istituzioni nelle analisi tecniche inerenti il progetto. L’ing. Roberto Vela, il dott. Luca Giunti e l’ing. Alberto Poggio hanno illustrato con estrema chiarezza i problemi drammatici congiunti all’ipotesi di realizzazione di questa nuova linea ferroviaria. In particolare:
- l’impatto devastante dei cantieri che renderà impossibile la quotidianità dei residenti, interferendo sulla loro qualità di vita, mobilità, salute;
- la completa distruzione di oltre un milione di metri quadrati di aree fagocitate dai cantieri, oggi agricole e domani abbandonate alla cementificazione della speculazione edilizia;
- l’irrimediabile compromissione di tutto il reticolo di canali e bealere che oggi rende possibile l’irrigazione dei terreni della zona del San Luigi;
- la totale inutilità dell’opera, che non produce alcun risultato utile in termini di incremento della capacità di trasporto e pertanto è priva di motivazioni dimostrabili tecnicamente e economicamente.
Tutti problemi che il Sindaco e la sua Amministrazione sembrano voler continuare a ignorare. Qui non si tratta di spostare una panchina o costruire un campo di bocce: se partirà, questo cantiere, attivo 24 ore al giorno per anni, pregiudicherà il futuro del paese.
La popolazione
Proprio a partire da questo si sono quindi sviluppati numerosi e puntuali interventi dal pubblico, che hanno ribadito all’unisono il rifiuto totale della realizzazione di quest’opera, sia a Rivalta di Torino che altrove, denunciando l’inaccettabile silenzio degli amministratori rivaltesi. Di grandissima importanza la presenza di alcuni agricoltori rivaltesi che lavorano proprio nei terreni che sarebbero distrutti dai cantieri. La loro voce si è alzata forte e chiara per dire al Sindaco e alla sua Amministrazione che devono difendere il nostro territorio, smetterla di assecondare l’inutile progetto TAV e lottare per l’uso della linea già esistente.
Quanto emerso in questa riunione indica con maggior evidenza la necessità ineludibile di un vero confronto coi i residenti su questo progetto devastante per la città di Rivalta di Torino, la sua area agricola e tutta la Collina Morenica da Rivoli ad Avigliana.