Oggi, giovedì 25 ottobre 2012, rappresentanti di Greenpeace France, Attac France, Agir pour l’Environnement, Réseau Action Climat France, Les Amis de la Terre, Confédération paysanne, Générations Futures, Solidaires, Paysages de France, Droit au Logement, Fédération Nationale des Associations d’Usagers des Transports, si sono riuniti per valutare insieme l’attuale situazione a Notre-Dame de Landes.
La brutalità usata dalle forze dell’ordine per espellere, alla vigilia della tregua invernale, gli oppositori al progetto di aeroporto a Notre-Dame de Landes, ci porta a protestare unitamente, in modo ufficiale e deciso.
Dal momento che riteniamo che il dialogo e la concertazione siano necessari per superare le crisi ecologiche, sociali ed economiche, lo spiegamento di forze al quale assistiamo attualmente a Notre-Dame de Landes non fa che rafforzare la nostra determinazione a contestare questo progetto infrastrutturale inutile, costoso e chiaramente in contraddizione rispetto ai nostri obiettivi in materia di lotta contro i cambiamenti climatici.
Questo progetto di aeroporto è contestabile nella forma e nella sostanza. Allo scandalo ecologico di questo progetto, il Primo Ministro sembra voler aggiungere uno scandalo democratico e sociale. Questo modo di comportarsi non può che creare allarme.
Per cinque anni abbiamo subito una politica basata su di una doppiezza quasi istituzionalizzata. Non potremo accettare ancora a lungo un’ecologia parolaia che, con l’aiuto di brillanti discorsi, permette di giustificare atti profondamente scandalosi.
Ci appelliamo solennemente e con grande fermezza al Governo affinché cessino le espulsioni degli oppositori al progetto dell’aeroporto a Notre-Dame des Landes.
Chiediamo al Primo Ministro di rimettere in discussione questo progetto di aeroporto che avrà una incidenza significativa sul bilancio dello Stato, un impatto irreversibile su più di 2000 ettari di zona umida e terra agricola e sulle emissioni di gas ad effetto serra in Francia.
In un momento di crisi alimentari, climatiche ed energetiche, in un momento di crollo degli ecosistemi, non avalleremo il doppio discorso che sta diventando una seconda natura dei responsabili politici.
Con questa dichiarazione solenne, desideriamo esprimere la nostra solidarietà e portare tutto il nostro sostegno a coloro che lottano per un mondo vivibile. Facciamo appello a tutti i cittadini e cittadine a partecipare alle mobilitazioni locali, rispondendo così in modo democratico ad una violenza che, per il fatto di essere istituzionale, non è meno illegittima.
Da leggere : NDDL : Lettre ouverte à Jean-Marc Ayrault
Maggiori informazioni sul sito di Attac
http://www.france.attac.org/dossiers/notre-dame-des-landes-vinci-degage
Attac France,
26 ottobre 2012
Lettera aperta all’attenzione all’attenzione del Primo Ministro
Aéroport de Notre-Dame des Landes : Pourquoi cet entêtement ?
Aeroporto di NDL : perché intestardirsi?
Signor Primo Ministro,
Ormai da una settimana le forze dell’ordine tentano di evacuare gli oppositori del progetto del nuovo aeroporto di Notre-Dame de Landes, situato a poca distanza da Nantes.
Malgrado un dispositivo poliziesco impressionante ed una violenza sproporzionata, la resistenza si organizza. Questo progetto, ben lontano dall’essere condiviso all’unanimità, incarna chiaramente le derive di un potere accecato dal fasto dei grandi progetti la cui utilità è chiaramente rimessa in questione.
Questo progetto, nato alla fine degli anni 1960, è a buon titolo un caso di studio esemplare. Nel momento in cui il Governo mette sul piedestallo il suo famoso metodo di concertazione, come giustificare questo spiegamento di forze? Qualche settimana prima del dibattito sulla transizione energetica, mentre il ministro dei Trasporti ha appena creato una commissione che ha il compito di riesaminare i progetti infrastrutturali, la brutalità con la quale cercate di imporre questo progetto di aeroporto crea a dir poco turbamento.
E’ un segnale estremamente negativo alla vigilia di un dibattito sulla transizione energetica che si dichiara aperto, democratico e trasparente .
Paradossalmente, una delle prime decisioni prese dopo la conferenza ambientale, consiste nel mobilitare diverse centinaia di poliziotti per venire in aiuto alla multinazionale Vinci ad iniziare l’evacuazione degli abitanti all’inizio della tregua invernale e la distruzione di 2000 ettari di zona umida e terre agricole sulle quali vivono i contadini.
E’ giunta l’ora di mettere termine a questa ecologia di facciata che passa sotto silenzio, localmente, il perseguimento di un modello di distruzione. Mentre il cambiamento climatico è ormai incontestabile, i prezzi del carburante continuano ad aumentare, si accelera la distruzione degli ecosistemi , si persegue l’artificializzazione delle terre agricole, è ragionevole investire più di 250 milioni di euro di denaro pubblico per aiutare una multinazionale a saccheggiare il nostro ambiente?
La determinazione di cui date prova nell’imporre questo progetto inutile è incomprensibile. La transizione energetica, che noi auspichiamo e alla quale voi fingete di mirare, richiede determinazione, costanza e tenacia.
Appoggiando a tutti i costi questo progetto di aeroporto voi rendete pubblica la vostra incoerenza. Dopo cinque anni nei quali l’incostanza politica è stata eretta a modello, noi non saremo soddisfatti da un doppio discorso.
Vi chiediamo di mettere immediatamente termine allo sfratto degli oppositori al progetto di aeroporto a Notre-Dame de Landes ed alla distruzione delle abitazioni.
Ci opponiamo a questo progetto di aeroporto inutile, costoso e chiaramente in contraddizione con gli obiettivi della Francia in materia di lotta contro le mutazioni climatiche.
In attesa di Vostro riscontro, Le porgiamo, Signor Ministro, i nostri più rispettosi saluti.
Didier Aubé, Secrétaire nationale de Solidaires
Jean-Baptiste Ayrault, Président de Droit au Logement
Philippe Colin, Porte-parole de la Confédération paysanne
Philippe Colomb, Président d’Agir pour l’Environnement
Pierre-Jean Delahousse, Président de Paysages de France
Jean-François Julliard, Directeur de Greenpeace France
Martine Laplante, Présidente des Amis de la Terre
Pierre Perbos, Président du Réseau Action Climat France
Jean Sivardière, Président de la Fédération Nationale des Associations d’Usagers desTransports
Aurélie Trouvé et Thomas Coutrot, Co-présidents d’Attac France
François Veillerette, Porte-parole de Générations futures
Aujourd’hui, jeudi 25 octobre 2012, des représentants de Greenpeace France, Attac France, Agir pour l’Environnement, Réseau Action Climat France, Les Amis de la Terre, Confédération paysanne, Générations Futures, Solidaires, Paysages de France, Droit au Logement, Fédération Nationale des Associations d’Usagers des Transports se sont réunis pour s’exprimer, ensemble, sur la situation actuelle à Notre Dame des Landes.
***
La brutalité employée par la force publique en vue d’expulser, à la veille de la trêve hivernale, les opposants au projet d’aéroport de Notre-Dame des Landes nous amène à protester officiellement, collectivement et vigoureusement.
Alors que nous estimons que le dialogue et la concertation sont une nécessité pour dépasser les crises écologiques, sociales et économiques, le déploiement de force auquel nous assistons actuellement à Notre-Dame des Landes ne fait que renforcer notre détermination à contester ce projet d’infrastructure inutile, coûteux et clairement contradictoire avec nos objectifs en matière de lutte contre le dérèglement climatique.
Sur la forme comme sur le fond, ce projet d’aéroport est contestable. Au scandale écologique de ce projet, le premier ministre semble vouloir ajouter un scandale démocratique et social. Il va de soi que cette façon de faire ne peut que créer de la défiance. Cinq ans durant, nous avons subi une politique reposant sur une duplicité quasi institutionnalisée. Nous ne saurions accepter plus longtemps une écologie des mots qui, à l’aide de discours enjoués, permet de justifier des actes profondément scandaleux.
Nous appelons solennellement et avec la plus grande fermeté le gouvernement à cesser les expulsions des opposants au projet d’aéroport de Notre-Dame des Landes.
Nous appelons le premier ministre à remettre en cause ce projet d’aéroport qui aura une incidence significative sur le budget de l’Etat, un impact irréversible sur plus de 2000 hectares de zone humide et terre agricole et sur nos émissions de gaz à effet de serre.
A l’heure des crises alimentaire, climatique et énergétique, à l’heure de l’effondrement des écosystèmes, nous ne cautionnerons pas un double-discours qui tend à devenir une seconde nature des responsables politiques.
Par cette déclaration solennelle, nous tenons à exprimer notre solidarité et à apporter tout notre soutien à celles et ceux qui luttent pour un monde vivable. Nous appelons l’ensemble des citoyennes et citoyens à participer à des mobilisations locales et ainsi répondre démocratiquement à une violence qui, pour être institutionnelle, n’en est pas moins illégitime.
A lire : NDDL : Lettre ouverte à Jean-Marc Ayrault
Plus d’information sur le site d’Attac :http://www.france.attac.org/dossiers/notre-dame-des-landes-vinci-degage
Attac France,
26 octobre 2012
Lettre ouverte à l’attention de Monsieur le Premier ministre
Aéroport de Notre-Dame des Landes : Pourquoi cet entêtement ?
Monsieur le Premier ministre,
Depuis maintenant une semaine, les forces de l’ordre tentent de déloger les opposants au projet de nouvel aéroport de Notre-Dame des Landes situé à quelques encablures de Nantes.
Malgré un dispositif policier impressionnant et une violence disproportionnée, la résistance s’organise. Ce projet, loin de faire l’unanimité, incarne avec limpidité les dérives d’un pouvoir obnubilé par le faste de grands projets dont l’utilité est clairement remise en question.
Ce projet, né à la fin des années 1960, est un cas d’école, à plus d’un titre. A l’heure où le gouvernement porte au pinacle sa fameuse méthode de concertation, comment expliquer ce déploiement de force ? Quelques semaines avant le débat sur la transition énergétique, alors que le ministère des Transports vient de créer une commission dont la vocation est de réétudier les projets d’infrastructures, il est peu de dire que la brutalité avec laquelle vous cherchez à imposer ce projet d’aéroport sème le trouble.
C’est un signal extrêmement négatif à la veille d’un débat sur la transition énergétique prétendu ouvert, démocratique et transparent.
Paradoxalement, l’une des premières décisions faisant suite à la conférence environnementale consiste à mobiliser plusieurs centaines de gendarmes afin devenir en aide à la multinationale Vinci pour qu’ils puissent débuter l’expulsion, à la veille de la trêve hivernale des habitants et la destruction de 2000 hectares de zone humide et terres agricoles sur laquelle vivent des paysans.
Il est grand temps de mettre un terme à cette écologie de façade qui passe sous silence, localement, la prorogation d’un modèle destructeur. Alors que le dérèglement climatique est désormais incontestable, que le prix des carburants ne cesse d’augmenter, que la destruction des écosystèmes s’accélère, que l’artificialisation des terres agricoles se poursuit, est-il bien raisonnable d’investir plus de 250 millions d’euros d’argent public pour aider une multinationale à saccager notre environnement ?
La détermination dont vous faites preuve pour imposer ce projet inutile est incompréhensible. La transition énergétique que nous appelons de nos vœux et que vous prétendez viser requiert de la détermination, de la constance et de la ténacité.
En soutenant coûte que coûte ce projet d’aéroport, vous affichez votre incohérence. Après cinq années durant lesquels l’inconstance politique a été érigée en modèle, nous ne nous satisferons pas d’un double discours.
Nous vous demandons de mettre un terme immédiat aux expulsions des opposants au projet d’aéroport de Notre Dame des Landes et aux destructions des habitations.
Nous nous opposons à ce projet d’aéroport inutile, coûteux et clairement contradictoire avec les objectifs de la France en matière de lutte contre le dérèglement climatique.
Comptant sur votre écoute, nous vous prions de recevoir, Monsieur le premier ministre, l’expression de nos salutations les plus respectueuses.
Didier Aubé, Secrétaire nationale de Solidaires
Jean-Baptiste Ayrault, Président de Droit au Logement
Philippe Colin, Porte-parole de la Confédération paysanne
Philippe Colomb, Président d’Agir pour l’Environnement
Pierre-Jean Delahousse, Président de Paysages de France
Jean-François Julliard, Directeur de Greenpeace France
Martine Laplante, Présidente des Amis de la Terre
Pierre Perbos, Président du Réseau Action Climat France
Jean Sivardière, Président de la Fédération Nationale des Associations d’Usagers desTransports
Aurélie Trouvé et Thomas Coutrot, Co-présidents d’Attac France
François Veillerette, Porte-parole de Générations futures