Domenica 8 gennaio 2016 si è svolta nel Centro Polivalente di San Didero un’affollata riunione dei Comitati No TAV (otre 150 persone) con l’obiettivo di fare il punto della situazione del Movimento No TAV all’indomani della Ratifica parlamentare degli Accordi di Parigi 2015 e Venezia 2016.

La Commissione tecnica ha elaborato un aggiornamento della situazione, qui il link per scaricare il documento San Didero 08.01.2017 esposto da Luca Giunti ed Alberto Poggio.

Moltissimi sono stati gli interventi, la riunione si è chiusa dopo oltre 3 ore. L’approfondimento sui singoli temi sarà affrontato dal Coordinamento dei Comitati previsto per il 18 gennaio. In attesa della sintesi della riunione, pubblichiamo alcuni interventi.

Le basi legali delle GOII e della Torino-Lione: è necessaria la costruzione di un più ampio e condiviso itinerario di lotta che rilanci i fondamentali della nostra opposizione.

La responsabilità del Movimento No TAV, di P. Prieri, 8 gennaio 2017

Tutte le dittature – compresa quella del neoliberismo sotto la quale viviamo – rafforzano il loro potere attraverso la costruzione di strutture giuridiche che giustificano il controllo del libero pensiero e contribuiscono all’evaporazione della democrazia. Ne è un esempio il tentativo di modificare la costituzione italiana, fallito il 4 dicembre 2016.

Queste strutture giuridiche contengono le “basi legali” di ogni “riforma”, tra le quali, per esempio, la definizione di “opere strategiche” che permettono un accresciuto controllo dei cittadini.

Nel caso della Torino-Lione le basi legali sono state messe a punto in ogni dettaglio solo tre anni fa con l’emanazione dei Regolamenti CEF e TEN-T proposti dalla Commissione europea e approvati dal Parlamento Europeo nel dicembre 2013 che hanno minuziosamente elencato, e finanziano, le Grandi Opere Inutili e Imposte nell’Unione Europea. Cfr: Le basi legali TEN-T e CEF: Regolamenti (UE) n. 1315 e n. 1316 dell’11 dicembre 2013

L’ultima “base legale” per la Torino-Lione è la legge di Ratifica degli Accordi italo francesi di Parigi 2015 e Venezia 2016, approvata dall’Italia nel dicembre 2016 e dalla Francia entro gennaio 2017 (data prevista 26/1/2017 https://www.senat.fr/ordre-du-jour/ordre-du-jour.html#mardi_10_janvier_2017).

La ratifica è una legge che, da sola, non apre i cantieri per la costruzione del tunnel. Ma senza questo atto nessuno dei passi successivi (finanziamenti nazionali ed europeo, lancio delle gare) potrà essere attuato: è quindi un punto di non ritorno temibile, un evento che non può essere archiviato all’interno della lotta No TAV con tranquillità.

Una lotta si può vincere, ma sono necessarie delle condizioni:

-    una chiara rappresentazione degli obiettivi,

-    la cura e il mantenimento dell’opposizione locale che è il motore principale della nostra lotta,

-    la creazione di un ampio consenso a livello nazionale: la gran parte dei cittadini italiani conoscono la nostra lotta solo attraverso l’immagine deformata e unilaterale che i media hanno costruito sulla nostra lotta in questi anni,

-    la realizzazione di un’ampia campagna di comunicazione nazionale che sottolinei il carattere “protagonista” della nostra lotta all’interno dei gravi problemi sociali, economici e ambientali: la nostra è una lotta esemplare per la salvaguardia del denaro pubblico e dell’ambiente,

-    la costruzione di alleanze con i più diversi soggetti: cittadini non organizzati attraverso assemblee popolari, sindacati e associazioni ambientaliste, partiti e/o esponenti dei più diversi orientamenti con lo scopo di ri-lanciare il dibattito sulle GOII e di imporre un’agenda,

-    la costruzione di un dialogo con i soggetti più diversi sui temi sociali (lavoro, ambiente, salute) a partire da quelli più lontani dalla lotta stessa: dai cittadini timidi a quelli indifferenti; pensare che allearsi solo con gli “amici” sia sufficiente è ingenuo: dagli amici mi guardi iddio che dai nemici mi guardo io,

-    mai dare deleghe esplicite o implicite, mai aspettarsi soccorsi da “angeli custodi”.

Siamo certo in difficoltà di fronte al luogo comune “tanto la faranno lo stesso” che oggi, dopo la Ratifica, ha un risalto anche maggiore nelle menti dei cittadini e nei decisori.

La lotta No TAV ha una caratteristica storica: “essere la lotta popolare per antonomasia in Italia”. Ciò ci impone una grande responsabilità.

Domani a San Didero dovremmo riuscire a trasmettere all’interno del Movimento No TAV, e a tutti i cittadini italiani che siano oppure no impegnati in una lotta, un messaggio cha vada oltre il “noi non ci arrendiamo” e “persa una lotta ne faremo un’altra”.

Dovremmo sapere comunicare positivamente all’esterno, attraverso una forte dichiarazione pubblica che indichi prima di tutto ai cittadini, e poi alle altre lotte in corso in Italia e in Europa, un cammino diverso da “ormai nulla si può più fare”.

Per dare forza a questa Comunicazione credo che sia importante elencare le contraddizioni dei proponenti la Torino-Lione e le Grandi Opere Inutili e Imposte, dai costi alle distruzioni ambientali, ecc. affermando che i fatti compiuti possono essere accantonati mentre con la volontà popolare e l’azione politica possono invece essere evitati danni ulteriori e maggiori di quelli già arrecati – e ormai irreversibili – ai cittadini e al Pianeta.

Si tratterà, concretamente, di riprendere pazientemente il filo degli argomenti “contro l’opera” e “a favore dell’alternativa zero” per ri-trasmettere, anche al Movimento No TAV e a tutte le lotte che ci osservano, i fondamentali della nostra lotta.

Dovrebbe infine essere messo a punto al più presto un programma dettagliato di iniziative di approfondimento dei temi, con un’enfasi ad iniziative di forte comunicazione pubblica che creino le condizioni per una ripartenza allargata alle lotte contro le GOII.