COLPEVOLI DI DIFENDERE LA NOSTRA TERRA

E I BENI COMUNI

CHIEDIAMO A TUTTI UN APPOGGIO E UNA SOLIDARIETA’ CONCRETA

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Il tribunale ordinario di Torino, sezione distaccata di Susa, in data 7/1/2014 depositata in data 14/1/14 ha sentenziato: “dichiara tenuti e condanna Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vair, in solido tra di loro, al pagamento a parte attrice [LTF] di € 191.966,29 a titolo di risarcimento del danno;” oltre al pagamento sempre a LTF di € 22.214,11 per spese legali, per un importo totale di € 214.180,40. La causa civile era stata intentata da LTF perché a suo dire gli era stato impedito di fare in zona autoporto di Susa il sondaggio S68 la notte tra l’11 e il 12 gennaio del 2010. I sondaggi S68 e S69 erano inutili e infatti non sono mai stati fatti né riproposti sia nel progetto preliminare sia nel progetto definitivo presentato per la tratta internazionale del TAV Torino – Lyon.

Quella notte, all’autoporto centinaia di manifestanti erano sulla strada di accesso all’area per impedire l’avvio del sondaggio. La DIGOS aveva detto che non sarebbero arrivate le forze di polizia per sgomberare il terreno dai manifestanti ma che sarebbero venuti gentilmente a chiedere di poter fare il sondaggio, se avessimo rifiutato se ne sarebbero andati. E così avvenne.

Poi si scoprì che era una trappola per tagliare le gambe ai NO TAV con una nuova tecnica: richiesta di danni immaginari per centinaia di migliaia di euro a carico di qualche personaggio del movimento.

LTF aveva nascostamente stipulato un contratto di utilizzo di due aree di circa 150 mq cadauna, mai registrato, con la CONSEPI spa, che vantava un diritto di superficie sull’area di proprietà del comune di Susa per una cifra completamente folle: 40.000 euro per i primi quattro giorni e 13.500 euro al dì per i giorni successivi per un totale dichiarato di 161.400 euro IVA compresa. Questo contratto serviva solo per gonfiare i costi e quindi la richiesta di danno. In merito la CONSEPI SPA nella relazione di bilancio 2010 scriveva testualmente:

“Si tratta di una vicenda a tutti ormai ben nota e che risale ad un periodo nel quale l’attività dei corsi di guida sicura di Consepi, rivolti soprattutto ai ragazzi neopatentati erano al amassimo del loro svolgimento.”  ….“La Società interpellata dalla stessa Prefettura oltre che da LTF, fece chiaramente presente tali considerazioni chiedendo un rinvio di qualche settimana dei sondaggi, rimarcando il fatto che se questi fossero stati procrastinati l’onere per LTF sarebbe stato di gran lunga inferiore a quelli che contrattualmente si assumevano.”  …. “L’onere sopportato da LTF deriva pertanto dal fatto che quest’ultima e la Prefettura, nonostante le esplicite richieste di rinvio di Consepi, sono state irremovibili sulle date dei sondaggi.

Infatti LTF aveva stipulato con la CONSEPI, in violazione di ogni principio di buon andamento della gestione dei fondi pubblici, una scrittura privata per accedere ai predetti terreni, sborsando ben 161.400 euro alla stessa CONSEPI per avere in concessione un terreno di pochi metri quadrati già oggetto di una autorizzazione amministrativa per occupazione temporanea a costo quasi zero, come prevede la legge italiana sugli espropri ed occupazioni temporanee.

Il fatto che sia del tutto ingiustificata la somma pagata da LTF a CONSEPI è sancita in modo inequivocabile anche dalla Commissione Europea che, come confermato dall’OLAF (Ufficio antifrode europreo) rispondendo ad una nostra segnalazione in merito, con la lettera Prot. N° OF/2010/0759 in data 29/10/2013 affermava che “La Commissione Europea non ha pagato le spese in quanto non ammissibili”

Il fatto che tutta l’inutile campagna di sondaggi di inizio 2010 fosse solo un colossale bluff per dire all’U.E. che i lavori erano iniziati, è testimoniato dal fatto che dei 34 sondaggi previsti ne furono effettuati soltanto 5 per una lunghezza complessiva di metri lineari 243 rispetto ai 4.418 metri lineari previsti.

Ora gli avvocati del movimento presenteranno appello, ma essendo una causa civile, se LTF pretende il pagamento immediato, occorrerà pagare al fine di evitare pignoramenti o ipoteche sui beni delle tre persone condannate al risarcimento.

Il MOVIMENTO NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese. Tutto questo è stato concertato e messo in atto solo al fine di stroncare la nostra lotta.

Non a caso sul quotidiano “La Stampa” del 22 settembre 2010, poco prima dell’inizio della causa, si leggeva “Il ricorso alla causa civile contro i No Tav potrebbe così diventare uno strumento di dissuasione che i soggetti incaricati della progettazione o dell’esecuzione dei lavori potrebbero utilizzare per contenere la protesta”.

Il MOVIMENTO NO TAV sta già sostenendo un pesantissimo onere per le difese legali, a cui si aggiunge questa batosta tremenda, che da solo non può sopportare. Per questo, con molta umiltà, ma altrettanta dignità e fiducia,  chiede a tutti quelli che ci dicono: “Non mollate!”, “Siete l’unica speranza di questo Paese”, “Resistete anche per noi” di dare un concreto appoggio aiutandoci economicamente in modo che possiamo resistere ancora contro questo Stato e questi Poteri Forti e mafiosi che ci vogliono per sempre a cuccia e buoni.

Ci sono più di 400 persone indagate per questa resistenza contro un’opera imposta, inutile e devastante sia per l’ambiente sia per le finanze di questo Stato e che impedisce di fare tutte le altre piccole opere utili.

 

ANCHE UTILIZZANDO QUESTI SPORCHI MEZZI NON RIUSCIRANNO A FERMARE LA RESISTENZA DEL POPOLO NO TAV.

Aiutateci a resistere, grazie.

MOVIMENTO NO TAV

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WE ARE GUILTY OF DEFENDING OUR LAND AND THE COMMON GOOD

WE ARE ASKING EVERYONE TO SUPPORT US AND PROVIDE CONCRETE SOLIDARITY

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On the 7th of January 2014 (filed on 1/14/14) the Ordinary Court of Turin, detached section of Susa, ruled: “We jointly condemn and hold Alberto Perino, Loredana Bellone and George Vair to the payment of punitive damages amounting to € 191,966.29 to the plaintiff [LTF]” as well as  € 22,214.11 to be paid to LTF sas for legal fees, for a total amount of € 214,180.40.

The civil lawsuit was filed by LTF sas http://www.ltf-sas.com/ because, according to them, on the night between 11 and 12 January 2010 they were prevented from carrying out the S68 survey in the area of the Susa autoporto (truck parking). The geognostic or exploratory surveys S68 and S69 were useless, so much so that they were never conducted or proposed again, neither in the preliminary draft nor in the final draft project for the international section of the Turin – Lyon new railway line.

That night, not far from the autoporto (truck parking), hundreds of protesters congested road access to prevent geognostic survey operations.

The Digos (the Division of the Italian Police for General Investigations and Special Operations) said that police forces would not come to clear out the protesters, they would politely ask to do the survey and, if they were refused, they would go away. And that’s what happened.

Later we discovered that it was a trap to tie the NO TAV Movement’s hands employing a new strategy: the imaginary claim for damages amounting to hundreds of thousands of Euros charged to key figures in the movement.

LTF had secretly entered into a contract (never recorded) with the company CONSEPI spa http://www.motoroasi.com/index.php/contatti/dati-societari, which boasted a land lease on the area owned by the Town of Susa, for the use of two areas of about 150 square meters each; the price was absolutely mad: € 40,000 for the first four days and € 13,500 per day for the following days, for a total of € 161,400 VAT included.

This contract served only to inflate the costs and therefore the claim for damages. CONSEPI’s 2010 financial statements affirm:

“The facts are well known, they date back to a time when the driving courses organised by CONSEPI had high attendance rates, particularly by new licensees.”

“…CONSEPI was consulted by the Prefect and by LTF and clearly explained the situation, asking for a two or three-week delay in the surveys, pointing out that in that case the costs contractually agreed by LTF would be far lower.” 

“… Therefore the amount of expenses incurred by LTF arises from the fact that LTF and the Prefect ignored the explicit requests of CONSEPI and were intransigent when asked to postpone the surveys, refusing to delay them.”

In fact LTF had stipulated a private agreement with CONSEPI in order to gain access to the above plot, paying out 161.400 € to CONSEPI to be allowed to use a plot the size of a few square metres that had already been granted for temporary occupation by a previous administrative authorisation at almost zero cost, as required by Italian law on expropriations and temporary occupations.

All this was done  in violation of  all principles for the sound management of public funds.

The unequivocal proof that the sum paid by LTF and CONSEPI was entirely unjustified is also confirmed by the European Commission through the OLAF (European Anti-Fraud Office http://ec.europa.eu/anti_fraud/index_en.htm). In reply to our report on the subject it stated that:

“The European Commission has not paid the expenses as they are not eligible.” (Letter ref. N° OF/2010/0759 – 29/10/2013)

The useless campaign for the surveys at the beginning of 2010 proved to be a colossal bluff, contrived for the purpose of announcing to the U.E. that works had been started; this is indisputable as only 5 out of 34 expected surveys were fulfilled, covering a total length of 243 linear metres out of the 4,418 expected.

Now the NO TAV Movement’s Legal Team will file an appeal but, being a civil suit, if LTF demands immediate payment, it will be necessary to pay in order to avoid foreclosures or mortgages on the assets of the three people that were sentenced to punitive damages.

The NO TAV Movement hasn’t the economic means to meet these demands. All this was  devised and  put to use with the aim of obliterating our struggle.

It’s no coincidence that the newspaper “La Stampa” on 22 September 2010, shortly before the opening of the lawsuit, wrote: “The recourse to civil lawsuits against the No Tav could thus become an instrument of deterrence that the  subjects appointed to the planning and the execution of the work could resort to,  in order to restrain the protest.”

The NO TAV MOVEMENT is already sustaining enormous expenses for legal defenses and is unable to bear this tremendous blow alone. Therefore, with great humility and much dignity and confidence, we ask all those who have told us: “Do not give up!”, “You are the only hope for this country,” “Resist also on our behalf ” to provide concrete economic support to enable us to hold out against the State and the strong, mafia-related vested interests  that want to keep us silent and “well-behaved”.

More than 400 people are accused of resistance against this unnecessary and imposed mega project which is going to destroy the environment and the finances of this country, and which excludes the possibility of building other smaller necessary projects.

 EVEN IF THEY ADOPT THESE TAINTED METHODS,

THEY WILL NOT HALT THE RESISTANCE OF THE NO TAV POPULACE

 PLEASE HELP US TO RESIST

NO TAV MOVEMENT