La Commissione europea ha presentato il 4 marzo 2020 una proposta di Regolamento “Legge Europea sul Clima“.

In quell’occasione Greta Thunberg di Fridays for Future aveva dichiarato al Parlamento europeo: “Questa Legge sul Clima è una resa perché la natura non mercanteggia e non si possono fare “accordi” con la fisica. E non vi permetteremo di arrendervi sul nostro futuro”. Guarda il Video e leggi La Lettera Aperta.

Nei prossimi mesi tale bozza di Regolamento verrà discussa dal Parlamento Europeo nella Commissione Ambiente e in Plenaria. E’ fortemente auspicabile che il testo sia riformato perché molto debole e contraddittorio, come aveva denunciato Greta Thunberg.

Grazie all’iniziativa di PresidioEuropa No TAV un gruppo di 11 eurodeputati (*) di tre Stati Membri (Italia, Francia e Lussemburgo) e tre Gruppi politici (M5S, Greens/EFA e GUE) ha depositato il 3 giugno scorso un emendamento “per garantire un progresso continuo verso il raggiungimento della neutralità climatica”.

Guarda la Conferenza di Presentazione dell’Emendamento del 30 maggio 2020

L’emendamento prevede che ogni progetto infrastrutturale (ad esempio la Torino-Lione, Crimine Climatico), per il quale uno Stato Membro richieda un contributo europeo, sia finanziato solo dopo avere superato una valutazione indipendente che stabilisca la sua coerenza con l’obiettivo dell’UE di costruire un’economia circolare e neutrale dal punto di vista climatico.

Emendamento all’Articolo 5 – comma 4 a (nuovo comma)

4 a. Al fine di garantire un progresso continuo verso il raggiungimento della neutralità climatica di cui agli articoli 1 e 2, la Commissione e gli Stati membri tengono pienamente conto degli obblighi di cui all’Articolo 3(b), della Direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati e all’Articolo 3, paragrafo 1 e all’Articolo 4 della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente al fine di affrontare il problema delle emissioni di gas a effetto serra dei progetti pubblici e privati durante il loro intero ciclo di vita, come quelle che si verificano nella fase di costruzione e in quella operativa e che includono le emissioni indirette nella catena del valore di un progetto. Inoltre, qualsiasi progetto di infrastrutture per l’energia e i trasporti deve, in base a una valutazione indipendente, essere considerato coerente con gli obiettivi climatici del 2030, 2050 ed eventualmente 2040 e coerente con l’obiettivo dell’UE di costruire un’economia circolare e neutrale dal punto di vista climatico, basata sulle energie rinnovabili, altamente efficiente in termini di risorse e di energia.

 Giustificazione

Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero assicurarsi che qualsiasi progetto infrastrutturale attuale e futuro sia coerente con l’European Green Deal e l’obiettivo della neutralità climatica. Dovrebbero quindi abbandonare qualsiasi progetto che porti ad un aumento delle emissioni di gas serra e metta a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, come il progetto Lione-Torino. Una valutazione indipendente dell’impronta di carbonio delle principali infrastrutture durante la fase di costruzione e quella operativa dovrebbe essere disponibile prima di qualsiasi decisione definitiva e irreversibile di finanziamento dei progetti. Oltre una certa quantità di emissioni (1 milione di tonnellate di CO2/anno) il progetto dovrebbe essere esaminato dal gruppo di esperti per verificarne la coerenza con gli obiettivi dell’UE.

Riferimenti

Direttiva 2011/92/EU

Articolo 3

La valutazione dell’impatto ambientale individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso particolare e a norma degli articoli da 4 a 12, gli effetti diretti e indiretti di un progetto sui seguenti fattori:

b) il suolo, l’acqua, l’aria, il clima e il paesaggio;

Direttiva 2001/42/EC

Articolo 3 – Ambito d’applicazione

1. I piani e i programmi di cui ai paragrafi 2, 3 e 4, che possono avere effetti significativi sull’ambiente, sono soggetti ad una valutazione ambientale ai sensi degli articoli da 4 a 9.

Articolo 4 – Obblighi generali

1. La valutazione ambientale di cui all’articolo 3 deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura legislativa.

2. Le condizioni stabilite dalla presente direttiva sono integrate nelle procedure in vigore negli Stati membri per l’adozione dei piani e dei programmi o nelle procedure definite per conformarsi alla presente direttiva.

3. Nel caso di piani e programmi gerarchicamente ordinati gli Stati membri tengono conto, onde evitare duplicazioni della valutazione, del fatto che essa sarà effettuata, ai sensi della presente direttiva, a vari livelli della gerarchia. Al fine, tra l’altro, di evitare duplicazioni della valutazione, gli Stati membri applicano l’articolo 5, paragrafi 2 e 3.

(*) L’Emendamento n. 41 è stato presentato dai MEPs Eleonora Evi, Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Mario Furore, Piernicola Pedicini, Daniela Rondinelli (M5s), Tilly Metz, Marie Toussaint (Greens/EFA), Manuel Bompard, Leila Chaibi, Anne-Sophie Pelletier (GUE).

Paris Agreement 2015

Text of the Amendment in English

Proposal for a regulation

Article 5 – paragraph 4 a (new)

Amendment

4 a. In order to ensure continuous progress towards the achievement of climate neutrality set out in articles 1and 2, the Commission and the Member States shall fully take into account the obligations set out in the article 3(b) of the Directive 2011/92/EU on the assessment of the effects of certain public and private projects on the environment and in article 3, paragraph 1 and art. 4 of the Directive 2001/42/EC on the assessment of the effects of certain plans and programmes on the environment as with a view to address the greenhouse gas emissions of public and private projects during their whole life cycle, such as those occurring in the construction and operational phase and including indirect emissions in a project’s value chain. In addition, any energy and transport infrastructure projects must, upon independent assessment, be deemed consistent with the 2030, 2050 and possibly 2040 climate objectives and coherent with the EU objective of building a fully renewables-based, highly resource and energy-efficient, climate-neutral and circular economy.

Justification

Member States and the Commission should make sure that any current and upcoming infrastructure project is consistent with the European Green Deal and the climate neutrality objective. They should therefore abandon any project which lead to increasing GHG emissions and endanger the achievement of the EU climate objectives, such as the Lyon-Turin project. An independent assessment of the carbon footprint of major infrastructures during the construction and operational phases should be available before any final and irreversible decision to finance the projects is taken. Over a certain amount of emissions (1 million ton of CO2/ a year) the project should be examed by the Panel in order to verify its consistency with the EU objectives.