20210122 – LE GRANDI OPERE TRASPORTISTICHE COME LA SOLUZIONE EUROPEA ALLA DEVASTAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DELLA PANDEMIA COVID-19?

La Revisione degli orientamenti relativi alla rete transeuropea di trasporto (TEN-T) (di seguito il documento) è una proposta della Commissione TRAN del Parlamento europeo (2019/2192(INI)).

I trasporti di persone e merci svolgono un ruolo centrale nella nostra società e nella nostra economia. Nell’UE il principale strumento politico che assiste tale ruolo è costituito dalla politica della Rete Transeuropea dei trasporti (TEN-T) ideata trent’anni fa, e le cui Basi Legali sono state revisionate e approvate dal Parlamento europeo nel 2013.

La motivazione della proposta di revisione portata del Relatore Jens Gieseke (cfr. pag. 17 del documento) è poco credibile e acritica: “Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, è necessaria una revisione, dato che dall’ultima sono intervenuti cambiamenti imprevisti nel settore dei trasporti (senza citare quali, N.d.R.) e appare evidente che alcuni corridoi della rete centrale subiranno ritardi e potrebbero non essere completati nei tempi previsti.”

L’iniziativa che la Commissione TRAN ha approvato (47 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto) è verosimilmente scaturita dalla constatazione del parziale fallimento della politica della Rete Transeuropea dei trasporti (TEN-T), confermata dalle fortissime critiche lanciate della Corte dei Conti Europea che nel corso degli ultimi anni ha confermato più volte l’incapacità della Commissione di raggiungere gli obbiettivi (cfr. la Relazione Speciale n. 10/2020 Infrastrutture di trasporto dell’UE, e la Relazione Speciale n. 19/2018: La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace.)

Occorre anche considerare che i progetti TEN-T sono visti in molti casi dagli Stati Membri come imposti dalla Commissione e lontani dalla realtà, al punto che essi ne ritardano volutamente la realizzazione. Il giudizio popolare, libero da conflitti di interesse, è più drastico e afferma da anni: “Occorre finanziare solo opere utili”.

Tale proposta di Revisione, contenuta in un documento di 21 pagine, è stata approvata il 20 gennaio 2021 dal Parlamento Europeo (657 a favore, 8 contro, 25 astenuti, le motivazioni in questa Nota e qui l’elenco dei MEPs che lo hanno votato.

Il documento si guarda bene dal rivoluzionare la tradizionale impostazione dell’UE della Rete Transeuropea dei trasporti (TEN-T), costruita sulla definizione di due reti TEN-T, quella centrale (da completare ad ogni costo entro il 2030) e quella periferica (da completare entro il 2050, obiettivo “decorativo” per dare l’impressione che anche le are a minor densità abitativa saranno servite).

L’obiettivo di dare all’Unione europea un sistema di trasporti e di regole razionali attraverso due sole categorie è tuttavia molto schematico e semplificatorio. In realtà è un modo violento e spiccio di promuovere (si potrebbe anche dire “imporre” agli Stati Membri), senza una approfondita razionalità economica e ambientale, la realizzazione delle Grandi Infrastrutture di Trasporto, in particolare ferroviarie, con la promessa di finanziarle all’infinito a tassi crescenti (fino al 55%), dando la priorità alle opere della rete cemtrale e quelle transfrontaliere, attraverso il CEF.

Ne è la prova quest’affermazione contenuta nel punto 15. del documento:

“Il Parlamento Europeo sottolinea che le risorse del Fondo Next Generation EU rappresentano un’opportunità unica per garantire lo sviluppo delle reti centrali TEN-T entro il 2030″.

Ciò conferma, per esempio, che la Torino-Lione deve essere realizzata, costi quel che costi, anche se non sarà operativa entro il 2030.

Appare in filigrana nel documento la constatazione del fiasco del progetto TEN-T 2030 nel suo insieme, certificato dalla Corte dei Conti europea nella sua Relazione Speciale n. 10/2020 ed in altre sue precedenti Relazioni Speciali. L’attestazione di questa ammissione da parte della Commissione Trasporti del Parlamento europeo si legge nella ripetizione nel testo per ben otto volte di questo mantra: “La rete centrale deve essere terminata entro il 2030”. Aspettativa che con certezza sarà frustrata.

Nel documento sono indicati alcuni obiettivi rispettabili, tra i quali questi:

- “aumentare l’efficienza della rete esistente” (punto 4, pagina 6),

- “il Parlamento europeo ritiene importante mantenere e modernizzare le infrastrutture esistenti, segnatamente nelle sezioni transfrontaliere” (punto 12, pagina 8),

l’obiettivo “zero vittime” dovrebbe essere un principio guida (pagina 18).

Ma nell’insieme il documento, approvato a grande maggioranza, dimostra che gli obiettivi sono irrealizzabili di per sé, dato che ogni nodo trasportistico dovrebbe in prospettiva essere collegato agli altri in una maglia sempre più stretta di strade, ferrovie, canali, porti, aeroporti, piste ciclabili, parcheggi, tunnel, ponti.

L’obiettivo di fondo della politica della Rete Transeuropea dei trasporti (TEN-T) è confermare nella legislazione europea uno strumento che impone e promuove la realizzazione di centinaia di Grandi opere infrastrutturali che dovrebbero essere completate non nel 2030 (il programma 2050 è come detto sopra decorativo), ma nella prospettiva della fine del XXII secolo quando forse il 100% dei nodi stradali, ferroviari, aeroportuali, marittimi, eco-pedonali, ecc. sarà collegato a livello della rete centrale e di quella periferica, garantendo di fatto la copertura del 100% della superficie dell’Unione europea con infrastrutture di trasporto di ogni genere. Tale grandiosa visione nasconde di fatto la promessa alle imprese europee di costruzione che la UE ha un occhio di riguardo verso di loro, ossia i bilanci pluriennali della UE continueranno a finanziarle.

E tutto ciò senza che il Parlamento europeo abbia sentito l’obbligo di richiamare il principio che ogni progetto dovrebbe essere approvato solo se è dimostrato che la sua realizzazione rispetta gli obiettivi “green” ormai approvati da mesi dall’UE in ordine all’applicazione concreta degli Accordi sul Clima, a partire da quello di Parigi del 2015. Cfr. a questo proposito la proposta di PresidioEuropa “In relazione all’incoerenza tra gli obiettivi dell’European Green Deal di una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030 (e il loro annullamento entro il 2050) e l’aumento molto probabile delle emissioni dannose per il clima derivante dalla realizzazione di grandi progetti, come quello della Lione-Torino, dovrebbero essere disponibili, prima di qualsiasi decisione definitiva e irrimediabile da parte della Commissione europa e del Parlamento europeo di finanziare questo o altri progetti, valutazioni indipendenti dell’impronta di carbonio delle grandi infrastrutture nelle fasi di costruzione e di esercizio”.

I legislatori europei sembrano non rendersi conto che la lotta al cambiamento climatico per una giusta transizione esige non la cura del ferro e la saturazione dei territori con nuove infrastrutture, ma la priorità all’uso dell’esistente, alla urgente riduzione dei trasporti, pensando allo stesso tempo a migliorarne l’efficienza.

Sorprende infine questa richiesta indicata al punto 22, pagina 11 del documento: “Il Parlamento europeo invita la Commissione a promuovere lo scambio tra gli Stati membri di migliori pratiche in materia di coinvolgimento e consultazione della società civile e delle parti interessate e a promuoverle a livello europeo, nazionale, regionale e locale”. Vedremo come risponderà la Commissione europea a questo blando appello.

Sulla base dell’approvazione del Parlamento Europeo, la Commissione europea è ora obbligata a comunicare entro tre mesi se presenterà o meno una proposta legislativa sulla revisione degli orientamenti relativi alla rete TEN-T. Il Regolamento della procedura INI non obbliga tuttavia la Commissione europea di inserire nella sua proposta giuridica formale il contenuto votato dal Parlamento Europeo sulla questione. Una conferma della anti democratica architettura istituzionale europea.

Se, come prevedibile, la Commissione europea accetterà la sfida, il Nuovo Regolamento TEN-T proposto dalla Commissione europea sarà sottoposto a votazione al Parlamento europeo probabilmente entro la fine del 2021 in sostituzione di quello attualmente in vigore.

Ricordiamo che l’altro decisivo strumento, destinato a finanziare gli investimenti della UE nei Trasporti, il Nuovo Regolamento CEF, qui nella versione non definitiva per il periodo 2021-2027 (Testo e Allegato),  al momento non è ancora stato approvato dal Parlamento europeo per contrasti con la Commissione europea, come dichiarato a pagina 4, punto F del documento.

A titolo di informazione, è riportato in basso il testo in inglese/italiano che la Commissione TRAN ha depositato al Parlamento europeo come “narrativa” al documento.

Per terminare è opportuno dare uno sguardo al capitolo TEN-T e la GUERRA - Nel documento al punto 49. viene  confermata la necessità della sinergia tra trasporto civile e militare. La politica in materia di infrastrutture di trasporto offre una chiara opportunità per potenziare le sinergie tra le esigenze di difesa e la rete TEN-T, con l’obiettivo generale di migliorare la mobilità militare in tutta l’Unione, affinché le infrastrutture di trasporto nell’ambito delle tratte transeuropee della rete giudicate idonee a un duplice uso siano adattate rigorosamente in linea con il principio del “duplice uso”, onde soddisfare le esigenze civili e di difesa. Il Parlamento europeo invita la Commissione a mantenere la sua proposta originaria per il finanziamento della mobilità militare nel quadro del QFP 2021-2027. Cfr. a questo proposito questa Nota.


Le motivazioni della Commissione TRAN comunicate al Parlamento Europeo sono qui: Committee report tabled for plenary, single reading  2019/2192(INI) – 10/12/2020

La Commissione per i Trasporti e il Turismo ha adottato una relazione d’iniziativa di Jens GIESEKE (PPE, DE) sulla revisione degli orientamenti della rete transeuropea di trasporto (TEN-T).

Una TEN-T adatta al futuro

I membri considerano la revisione del regolamento TEN-T come un’importante opportunità per rendere la rete sostenibile e modernizzarla per tenere conto delle nuove realtà di mercato, dei cambiamenti climatici, ambientali e sociali e delle esigenze digitali, per aumentare l’efficienza della rete esistente e per accelerare la diffusione di carburanti alternativi per il trasporto.

È anche importante sviluppare ulteriormente la TEN-T per concentrarsi sull’interconnessione tra la rete centrale e la rete globale nelle regioni rurali, periferiche, scarsamente popolate, insulari e ultra periferiche e su quelle sezioni con il maggior potenziale di creazione di benefici socio-economici.

Il rapporto ha sottolineato la necessità di:

- dare priorità, nel quadro delle RTE-T, alla piena diffusione dei carburanti alternativi per tutti i modi di trasporto, in particolare i carburanti rinnovabili in vista della decarbonizzazione;

- promuovere i collegamenti di trasporto nei e con i nodi urbani, le stazioni ferroviarie, i porti, gli aeroporti, gli hub logistici e le piattaforme multimodali, anche attraverso il completamento e il miglioramento dei collegamenti con essi, nonché attraverso l’introduzione della bigliettazione passante, promuovendo così un efficiente trasferimento modale, in particolare rafforzando i sistemi di trasporto pubblico e migliorando la connettività tra i nodi urbani e le zone rurali

- garantire che la TEN-T stimoli applicazioni digitali innovative in tutti i modi, compresi i sistemi di trasporto intelligenti, il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), i sistemi di monitoraggio del traffico navale e di informazione, i servizi di informazione fluviale, i sistemi di gestione del traffico aereo e i sistemi di monitoraggio della salute strutturale delle infrastrutture;

- migliorare la resilienza delle infrastrutture alle conseguenze di crisi come pandemie e cambiamenti climatici e stabilire un piano di monitoraggio per una manutenzione regolare e standardizzata delle infrastrutture TEN-T, compresi ponti e gallerie.

Finanziamento, governance e monitoraggio

Per un investimento sufficiente nelle infrastrutture TEN-T, è essenziale che tutti i fondi UE pertinenti (CEF, InvestEU, Fondi strutturali e di investimento europei, lo strumento di ripresa e resilienza, Horizon Europe, ecc. siano adattati alle esigenze specifiche del settore dei trasporti.

I membri hanno chiesto agli Stati membri di impegnarsi a garantire finanziamenti sufficienti e alla Commissione di rafforzare le sinergie e la coerenza tra i pertinenti strumenti dell’UE oltre al CEF (ad esempio il Fondo europeo di sviluppo regionale) e di sfruttare al meglio gli strumenti di miscelazione per attirare gli investitori privati. I fondi della Next Generation EU rappresentano in questo contesto un’opportunità unica per garantire lo sviluppo delle reti principali TEN-T prima del 2030.

Preoccupati per i ritardi nel completamento dei progetti transfrontalieri, che aumentano ulteriormente i costi dei progetti, i MEPs hanno esortato gli Stati membri a rafforzare la loro cooperazione con le autorità di altri Stati membri sui progetti transfrontalieri, anche concordando l’istituzione di un’autorità comune per coordinare i calendari e le scadenze. La Commissione è invitata a rafforzare il monitoraggio dell’attuazione delle TEN-T facendo uso dei poteri che le sono già stati conferiti dal Regolamento

Modalità di trasporto

La relazione si concentra sulle seguenti priorità:

- migliorare la qualità delle infrastrutture stradali TEN-T in tutta l’UE;

- lavorare con le regioni e le città, in particolare a livello transfrontaliero, per completare l’infrastruttura fino all’ultimo chilometro, per consentire un uso più continuo ed efficiente delle infrastrutture e dei servizi per evitare la congestione e ridurre le emissioni;

- rafforzare i collegamenti ferroviari, in particolare quelli transfrontalieri e quelli tra centri economici, dato il ruolo centrale del trasporto ferroviario nella decarbonizzazione del settore dei trasporti;

- fissare obiettivi regolari, periodici e vincolanti per la diffusione dell’ERTMS, al fine di completarne l’integrazione nella rete centrale TEN-T entro il 2030;

- rafforzare il trasferimento modale nel trasporto internazionale di passeggeri sfruttando il potenziale dei treni notturni in termini ambientali e di competitività;

- sviluppare servizi ferroviari passeggeri ad alta velocità e di alta qualità su tutte le reti principali TEN-T

- concentrarsi sulla dimensione transfrontaliera dei porti marittimi e migliorare la capacità, la qualità e la navigabilità delle vie navigabili interne.

Orientamento strategico

La relazione sottolinea l’interesse strategico per l’UE di mantenere stretti collegamenti di trasporto con i paesi terzi attraverso la TEN-T e di integrare ulteriormente i paesi partner dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), i Balcani occidentali e la Comunità dei trasporti dell’Europa sudorientale, nonché i paesi del partenariato orientale, promuovendo così una migliore connettività con le aree periferiche dell’UE. È stata anche sottolineata l’importanza di mantenere i collegamenti TEN-T con il Regno Unito.

I MEPs hanno invitato la Commissione a garantire che l’interesse strategico dell’UE, il divieto di dumping dei prezzi, il pieno rispetto degli elevati standard lavorativi europei e il principio di reciprocità in termini di accesso ai mercati degli appalti pubblici siano pienamente applicati durante le procedure di gara per i progetti TEN-T.

Versione originale in inglese

The Committee on Transport and Tourism adopted an own-initiative report by Jens GIESEKE (EPP, DE) on the revision of the Trans-European Transport Network (TEN-T) guidelines.

A TEN-T fit for the future

Members consider the revision of the TEN-T regulation as an important opportunity to make the network sustainable and modernise it to take account of new market realities, climate, environmental and societal changes and digital needs, to increase the efficiency of the existing network and to accelerate the deployment of alternative fuels for transport.

It is also important to further develop the TEN-T to focus on the interconnection between the core network and the comprehensive network in rural, peripheral, sparsely populated, island and outermost regions and on those sections with the greatest potential for creating socio-economic benefits.

The report stressed the need to:

- give priority, within the TEN-T framework, to the full deployment of alternative fuels for all modes of transport, in particular renewable fuels with a view to decarbonisation;

- promote transport links in and with urban nodes, railway stations, ports, airports, logistics hubs and multimodal platforms, including through the completion and improvement of links with them, as well as through the introduction of through ticketing, thus promoting an efficient modal shift, in particular by strengthening public transport systems and improving connectivity between urban nodes and rural areas;

- ensure that TEN-T stimulates innovative digital applications in all modes, including intelligent transport systems, the European Rail Traffic Management System (ERTMS), vessel traffic monitoring and information systems, river information services, air traffic management systems and infrastructure structural health monitoring systems;

- improve the resilience of infrastructure to the consequences of crises such as pandemics and climate change and establish a monitoring plan for regular and standardised maintenance of TEN-T infrastructure, including bridges and tunnels.

Financing, governance and monitoring

For sufficient investment in TEN-T infrastructure, it is essential that all relevant EU funds (CEF, InvestEU, European Structural and Investment Funds, the Recovery and Resilience Facility, Horizon Europe, etc.) and EIB lending are tailored to the specific needs of the transport sector.

Members called on Member States to commit to ensuring sufficient funding and on the Commission to strengthen synergies and coherence between relevant EU instruments beyond the CEF (e.g. the European Regional Development Fund) and to make the most of blending instruments to attract private investors. Funds from the Next Generation EU instrument represent in this context a unique opportunity to ensure the development of the TEN-T core networks before 2030.

Concerned about delays in the completion of cross-border projects, which further increase project costs, Members urged Member States to strengthen their cooperation with authorities in other Member States on cross-border projects, including by agreeing on the establishment of a joint authority to coordinate timetables and deadlines. The Commission is invited to strengthen its monitoring of the implementation of the TEN-T by making use of the powers already conferred on it by the Regulation.

Transport modes

The report focuses on the following priorities:

- improving the quality of TEN-T road infrastructure across the EU;

- working with regions and cities, particularly at cross-border level, to complete the infrastructure down to the last kilometre, to enable more seamless and efficient use of infrastructure and services to avoid congestion and reduce emissions;

- strengthening rail links, in particular cross-border links and connections between economic centres, given the central role of rail transport in decarbonising the transport sector;

- set regular, periodic, binding targets for the deployment of the ERTMS, with a view to completing its integration into the TEN-T core network by 2030;

- strengthen modal shift in international passenger transport by exploiting the potential of night trains in terms of the environment and competitiveness;

- developing high-speed, high-quality passenger rail services on all TEN-T core networks;

- focusing on the cross-border dimension of seaports and enhancing the capacity, quality and navigability of inland waterways.

Strategic orientation

The report underlines the strategic interest for the EU to maintain close transport links with third countries through the TEN-T and to further integrate the European Free Trade Association (EFTA) partner countries, the Western Balkans and the South-East Europe Transport Community, as well as the Eastern Partnership countries, thereby promoting better connectivity with the peripheral areas of the EU. The importance of maintaining TEN-T links with the United Kingdom is also stressed.

Members called on the Commission to ensure that the EU’s strategic interest, the prohibition of price dumping, full respect for high European labour standards and the principle of reciprocity in terms of access to public procurement markets are fully applied during tender procedures for TEN-T projects.

Documentazione aggiuntiva

Research for TRAN Committee: Transport infrastructure in low-density and depopulating areas 03-02-2021

This study investigates the key challenges and trends concerning the provision of transport policies and infrastructure in low-density and depopulating areas. It also provides a comprehensive assessment of relevant transport policies and projects implemented in these areas. Finally, it provides policymakers with an array of policy recommendations aimed at overcoming the identified challenges and gaps.
Study: Transport infrastructure in low-density and depopulating areas
Executive summary: Research for TRAN Committee − Transport infrastructure in low-density and depopulating areas

 

Research for TRAN Committee − Transport infrastructure in low-density and depopulating areas

The present document is the executive summary of the study on Transport infrastructure in low-density and depopulating areas. The full study, which is available in English can be downloaded at: : https://bit.ly/39AIpJV

KEY FINDINGS

• Existing classification and definitions found in EU Legislation and Guidelines cannot fully capture the features of low-density and depopulating areas, which are defined by demographic, geographic and socio-economic factors.

• Given the interplay among the different features which characterise the low-density and depopulating regions, a multi-dimensional assessment should be considered. However, local uniqueness should prevail over the aim to group similar regions into pre-defined classifications.

• Regional and Cohesion Policies comprise the bulk of EU support to transport policies and projects in low-density and depopulating areas, especially those projects funded by the European Regional Development Fund (ERDF).

• With the exception of some references and exemptions granted to sparsely populated areas and outermost regions, EU Regional Policy does not have a specific strategic approach to low-density and depopulating areas.

• The level of economic development appears to be more important than demographic and geographical considerations when it comes to the definition of objectives and the selection of projects. While the relevant legislative framework defines regions according to their economic trends, demographic and geographic considerations appear to have limited importance.

• Road infrastructure receives the highest share of EU funding – both in terms of total and average budget. In the framework of Cohesion and Regional Policy, traditional modes of transport still have a significant weight in EU policies in low density and depopulating regions.

• Effective and equitable policies to overcome the challenges faced by these areas require an overall acknowledgement of the unique features of low-density and depopulating areas. In order to assess their specific needs, policymakers should focus on designing tailored strategies within the existing EU transport policy framework.

Policy Department for Structural and Cohesion Policies Directorate-General for Internal Policies

External author: Luca BISASCHI, Francesco ROMANO, Malin CARLBERG, Jessica CARNEIRO, Davide CECCANTI, and Liviu CALOFIR (VVA)
Ian SKINNER (TEPR) PE 652.227 – February 2021