20230725 – Di fronte alle perdite di molte vite umane e agli enormi danni materiali derivanti dalla crescente violenza del cambiamento climatico, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Salvini ha lanciato la sfida del SI’ per cementificare l’Italia dal 2023 al 2032 con le infrastrutture del futuro per 40 miliardi: strade, autostrade, ferrovie, ponti, porti, centrali nucleari, che non si fermano con le mani come vorrebbero i No per professione, i No TAV, i No Ponte, i No TAP, i NO qui, i No là, i No giù, i No su …
Le cittadine e cittadini, da decenni impegnati a contrastare la realizzazione delle GOII – Grandi Opere Inutili e Imposte, sono avvisati e minacciati.
Un elenco da studiare nei dettagli alla ricerca degli investimenti utili.
Roma presso “La Lanterna”, il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha presentato il piano infrastrutturale strategico del Paese da oggi al 2032. All’evento “L’Italia dei Sì” Progetti e Grandi Opere per il Paese, presenti imprese, associazioni di categoria, corpi diplomatici e istituzioni. Trasmesso in streaming il 25 luglio 2023.
La Presentazione in 114 schede
Il Video 1 ora 5”
Note di Lettura
La Torino-Lione è presentata da Salvini con linguaggio violento e sarcastico 38’05″ – 39’10”
Il Passante di Firenze 39’10” – 40’17’’
La transizione sarà Nucleare, entro 7 anni un primo reattore modulare operativo 24’15” – 26’20”
Il Ponte di Messina: 52’23″ – 59’14” (13,5 € Mld, tra 10 anni). L’illustrazione di questo progetto inizia con l’attacco al “signore in tonaca” (Don Ciotti) : 52’45″ – 54’08″
Redazione FS News, 25 luglio 2023
Un piano infrastrutturale per rendere l’Italia più moderna, più sicura e più veloce. Si è tenuto stamattina a Roma l’evento L’Italia dei Sì. Progetti e Grandi Opere per il Paese, con l’intervento del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e con la partecipazione nelle vesti di auditori – oltre ai rappresentanti di imprese, associazioni di categoria, corpi diplomatici e istituzioni – degli Amministratori delegati di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, e di Rete Ferroviaria Italiana, Gianpiero Strisciuglio.
Salvini ha presentato il piano infrastrutturale strategico del Paese dal 2023 al 2032: «Oggi parliamo di quella che sarà l’Italia più moderna, più sicura e più veloce nei prossimi dieci anni. È chiaro che negli ultimi tempi qualcosa sulla manutenzione e sulla prevenzione è mancato e quindi stiamo programmando investimenti per alcune centinaia di miliardi su strade, autostrade, ferrovie, corsi d’acqua, edilizia popolare: il MIT sarà al centro, sarà protagonista di questa rivoluzione. È prevista – ha continuato il Vicepremier – un’enorme operazione di messa in sicurezza del nostro territorio: solo RFI e Anas, nei prossimi anni, investiranno 175 miliardi fra manutenzione ordinaria e straordinaria e nuove opere. Stiamo lavorando per recuperare 15mila case popolari e per far ripartire i lavori per alcune dighe che sono fermi, in alcuni casi, da quarant’anni. C’è bisogno – ha aggiunto – dell’impegno di tutti. Se mi lasciano aprire i cantieri che voglio aprire si crea, nell’arco dei prossimi anni, il famoso milione di posti di lavoro di qualche tempo fa: fra metropolitane, ponti, porti, aeroporti, strade, autostrade e ferrovie sarà ampiamente superato».
Nel discorso del Ministro non sono mancati riferimenti alle scadenze, in particolare inerenti ai fondi del Pnrr, e alla sostenibilità, sottolineando il ruolo imprescindibile del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per avviare una rivoluzione che porti l’Italia al primo posto in Europa per infrastrutture all’avanguardia.
RFI ha in programmazione 125 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni (50 sono invece indirizzati ad Anas). I numeri sono importanti: oltre 1.700 cantieri nel 2023 per interventi di manutenzione, 11 miliardi di euro l’importo degli appalti in avvio entro l’anno e 22 miliardi l’importo degli appalti attualmente in corso.
Un altro punto su cui si è focalizzato Salvini riguarda i combustibili del futuro: si parla di circa 3,5 miliardi di euro per promuovere l’industria dell’idrogeno, e in particolare di 300 milioni da destinare al trasporto ferroviario. Nel 2024, sulla tratta Brescia-Iseo-Edolo, in Val Camonica, sarà inaugurato il primo treno a idrogeno.
Per quanto riguarda il Giubileo 2025 sono previsti a Roma 20 interventi in nuove linee tramviarie, la manutenzione delle linee metro A e B – oltre alla nuova linea C – e la riqualificazione di piazza dei Cinquecento e della stazione Termini.
Per aumentare l’offerta della rete, è imprescindibile lo sviluppo di alcune opere dell’Alta velocità: la Torino-Lione, il Passante di Firenze, la Napoli-Bari e il completamento del corridoio tra Roma e Palermo (sei ore complessive, due da Catania a Palermo). Un occhio di riguardo, poi, spetta agli investimenti nelle metropolitane, Metro 4 di Milano e Metro C di Roma su tutte.
Infine, Salvini ha ribadito le ultime novità relative al Ponte sullo Stretto, che avrà due binari ferroviari e su cui transiteranno 200 treni al giorno: «Se troveremo i finanziamenti e se verrà reperito tutto il personale necessario, l’anno prossimo questo evento lo faremo sulla sponda siciliana o sulla sponda calabrese, perché l’obiettivo è aprire i cantieri della più grande opera pubblica al mondo nell’estate del 2024. La ricaduta occupazionale in valutazione prevede non meno di 10mila all’inizio e fino a un massimo di 100mila posti di lavoro diretti sul territorio e centinaia di imprese coinvolte. Oggi – ha concluso il Ministro – il mancato collegamento “costa” alla Sicilia 6 miliardi all’anno, quindi se il Ponte arriverà a costare un massimo di 13 miliardi e mezzo, in due anni sostanzialmente verrà riassorbita la spesa».