E’ la prima volta che il potere legislativo francese (in questo caso il Senato) dichiara la sua posizione rispetto all’asimmetrica divisione dei costi tra Italia e Francia del tunnel di base.
L’autorevole commento del prof. Sergio Foà alle motivazioni dell’emendamento del Senato francese.
Il processo per arrivare ad una soluzione “altra” sarà tuttavia molto lungo, dipenderà in larga misura dalla capacità italiana di non accettare le pretese della Francia e di pensare ad un congelamento del progetto, invece che arrampicarsi su costi a finire, costi del non fare, penali, ecc..
Inoltre non è vero, come si afferma in questo documento francese, che “Il governo italiano ha recentemente espresso la volontà di rinegoziare gli accordi di cofinanziamento sulla galleria di base a causa della mancanza di “visibilità sulla programmazione” degli accessi francesi alla struttura”.
La soluzione è dietro l’angolo.
La Francia prosegua a realizzare le sue linee di accesso a sue spese, quando le avrà terminate (dopo il 2038) il confronto con l’Italia potrà riprendere per verificare i volumi di traffico tra l’Italia e la Francia e la necessità di un tunnel di base per il futuro. Intanto si ponga mano alla modernizzazione del tunnel esistente.
Le gallerie di pietra non vanno a male …
Emendamento https://www.senat.fr/enseance/2018-2019/369/Amdt_375.html
Lo Stato francese conferma il suo impegno per la creazione del collegamento ferroviario internazionale Lione-Torino per il trasporto merci e passeggeri, il collegamento centrale del corridoio mediterraneo della rete transeuropea di trasporto.
In conformità agli accordi e trattati internazionali (Convenzione delle Alpi del 1991, trattati franco-italiani del 2001, 2012 e 2015), il collegamento è considerato nel suo complesso, ovvero il tunnel transfrontaliero da consegnare nel 2030 e le strade di accesso alla struttura.
Le linee di accesso francesi su questo collegamento non solo contribuiscono al miglioramento dei collegamenti internazionali, ma rispondono anche ai principali obiettivi della strategia di investimento delineata da questa legge (transizione energetica, mobilità quotidiana, sviluppo del trasporto ferroviario di merci, ecc.
In collaborazione con gli attori locali e in coordinamento con l’Italia, un approccio volto a definire una fase rilevante di questi accessi, ma anche a richiedere un cofinanziamento europeo nell’ambito del meccanismo di interconnessione in Europa, consentirà di integrare nel modo più efficace possibile questo progetto nel percorso di investimento previsto da questa legge.
Oggetto
Questo emendamento mira a stabilire la specificità internazionale del collegamento ferroviario europeo Lione-Torino nella pianificazione degli investimenti della legge sull’orientamento alla mobilità.
Collegamento mancante nel corridoio mediterraneo TEN-T, la relazione Lione-Torino è costituita dal tunnel transfrontaliero sotto le Alpi e dalle linee di accesso sul versante francese e italiano, che formano un insieme coerente.
Il governo italiano ha recentemente espresso la volontà di rinegoziare gli accordi di cofinanziamento sulla galleria di base a causa della mancanza di visibilità sulla programmazione degli accessi francesi alla struttura.
Nello spirito degli accordi internazionali, la realizzazione di questi accessi è stata la contropartita di un maggiore contributo finanziario dell’Italia per la galleria di base.
In un clima diplomatico favorevole ad alcune ambiguità che pesano sulla dinamica di questa infrastruttura strategica, questo emendamento permette di riaffermare l’impegno della Francia in questo grande progetto europeo al servizio degli interessi economici ed ecologici del paese.
In particolare, riflette la volontà della Francia di costruire linee di accesso da Lione all’ingresso del tunnel internazionale attraverso un processo, avviato dal governo, di ragionevole scaglionamento del progetto e il ricorso ai finanziamenti europei per garantire il rispetto del percorso di investimento di questo testo.
Questo progetto internazionale è anche di interesse territoriale in quanto contribuisce alla mobilità della vita quotidiana dei cittadini migliorando i servizi ferroviari tra Lione e le aree metropolitane del solco alpino (Grenoble, Chambery, Annecy).
https://www.senat.fr/enseance/2018-2019/369/Amdt_375.html
L’État confirme son engagement dans la réalisation de la liaison ferroviaire internationale fret et voyageurs Lyon-Turin, maillon central du corridor méditerranéen du Réseau transeuropéen de transport. Dans le respect des accords et traités internationaux (Convention Alpine de 1991, traités franco-italiens de 2001, 2012 et 2015), la liaison est considérée dans son ensemble, c’est-à-dire le tunnel transfrontalier livrable en 2030 et les voies d’accès à l’ouvrage. Les voies d’accès françaises de cette liaison contribuent non seulement à l’amélioration des déplacements internationaux mais répondent aussi aux grands objectifs de la stratégie d’investissement tracée par la présente loi (transition énergétique, mobilité du quotidien, développement du fret ferroviaire, etc.). En lien avec les acteurs locaux et en coordination avec l’Italie, une démarche visant à définir un phasage pertinent de ces accès mais aussi à solliciter un co-financement européen au titre du Mécanisme pour l’interconnexion en Europe permettra d’intégrer au mieux ce projet dans la trajectoire d’investissement tracée par la présente loi.
Objet
Cet amendement vise à consacrer la spécificité internationale de la liaison ferroviaire européenne Lyon-Turin dans la programmation des investissements de la Loi d’Orientation des Mobilités.
Maillon manquant du Corridor méditerranéen du RTE-T, la liaison Lyon-Turin est composée du tunnel transfrontalier sous les Alpes et de ses voies d’accès côtés français et italiens qui forment un tout cohérent.
Le gouvernement italien a récemment formulé le souhait de renégocier les accords de cofinancement sur le tunnel de base en raison de l’absence de visibilité sur la programmation des accès français à l’ouvrage.
Dans l’esprit des accords internationaux, la réalisation de ces accès était la contrepartie d’une contribution financière plus élevée de l’Italie sur le tunnel de base.
Dans un climat diplomatique propice à certaines ambiguïtés pesant sur la dynamique de cette infrastructure stratégique, cet amendement permet de réaffirmer l’engagement de la France sur ce grand projet européen au service des intérêts économiques et écologiques du pays. Il traduit notamment la volonté de la France de réaliser les voies d’accès de Lyon jusqu’à l’entrée du tunnel international à travers une démarche, engagée par le gouvernement, de phasage raisonnable du projet et de recours au financements européens permettant de respecter la trajectoire d’investissement du présent texte.
Ce projet international a également un intérêt territorial en contribuant à la mobilité du quotidien des citoyens via l’amélioration les dessertes ferroviaires entre Lyon et les métropoles du sillon alpin (Grenoble, Chambery, Annecy).