IL TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI REPLICA ALLE OFFESE DI GIANCARLO CASELLI

LA SUA SENTENZA SUL TAV TORINO – LIONE NON E’ PASSATA INOSSERVATA

La Repubblica ha pubblicato l’11 novembre 2015[1] una diffamatoria lettera dell’ex Procuratore capo della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli nella quale definiva il Tribunale Permanente dei Popoli - TPPsedicente tribunale” paragonandolo a “quel personaggio di Paul Auster (Stillman, se era il suo vero nome…) che raccattava oggetti privi di valore e pezzi di ciarpame”, prova che la Sentenza emessa dal TPP domenica 8 dicembre 2015[2] sul caso Torino-Lione non era passata inosservata all’ex magistrato che tanto si è impegnato ad osteggiare le opposizioni cittadine alla Torino-Lione.

Gianni Tognoni, Segretario del Tribunale Permanente dei Popoli[3], ha replicato con una lettera[4] a La Repubblica che il quotidiano ha pubblicato il 20 novembre 2015 solo sul cartaceo, mentre la lettera diffamatoria di Caselli dell’11 novembre 2015 è rimasta per giorni sul sito de La Repubblica.[5]

Ecco la sua lettera.  

Gentile direttore,

abbiamo letto la lettera di Giancarlo Caselli nella cronaca torinese del suo giornale. I suoi contenuti risultano fortemente lesivi dell’identità e delle attività del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP), includendo informazioni fuorvianti e giudizi ancora più inquietanti.

Ricordiamo che:

1. Il Tribunale dei Popoli – TPP è un’istituzione con oltre 35 anni di vita e un’attività rigorosamente condotta sulla base di precise regole, attraverso più di 40 sessioni internazionali, i cui risultati sono stati riconosciuti ai più alti livelli istituzionali del sistema delle Nazioni Unite.

2. Il TPP non è dunque un «sedicente tribunale». Direttamente generato dai Tribunali Russell degli anni ’60 e ’70, il TPP è la più antica istituzione appartenente a quel sistema di tribunali di opinione sempre più riconosciuti nella dottrina del diritto internazionale e dei sistemi giuridici come componente imprescindibile dello sviluppo di un diritto in grado di rispondere, con la reale partecipazione dei cittadini, a questioni espulse dalle sedi giurisdizionali statali e sovrastatali.

3. Mai, nonostante la criticità e la delicatezza dei giudizi pronunciati (da quelli sui desaparecidos, già ai tempi della dittatura argentina, a quelli su Bhopal e Chernobyl, a quelle recenti sul genocidio dei Tamil) i metodi di accertamento dei fatti e i giudizi del TPP sono stati oggetto di contestazioni de facto e de iure.

4. Se Gian Carlo Caselli si fosse informato seriamente (come si può attendere da una persona con una storia professionale, istituzionale e umana tanto qualificata) saprebbe che:

a) il TPP ha comunicato tempestivamente e secondo Statuto l’atto di accusa e il conseguente invito alla difesa alle parti in causa;

b) tutte le procedure relative ai rapporti con queste stesse parti sono documentate nel dettaglio nel testo che introduce il dispositivo;

c) tutto il procedimento si è svolto a Torino e ad Almese nel più pieno rispetto delle opinioni e senza un neppur lontano accenno a «chiedere la testa degli imputati».

5) Ci stupisce ancora di più e rattrista profondamente che Giancarlo Caselli abbia potuto esprimere giudizi inqualificabili (e che si preferisce perciò qui non ripetere) sui membri e le competenze della giuria nel loro complesso, e in modo specifico, sul presidente di questa sessione. I nomi e le qualifiche dei giudici sono illustrate nel dispositivo della sentenza e ulteriormente verificabili. Per quanto riguarda le competenze più specificamente giuridiche – e più violentemente diffamate – è importante far notare che il presidente della giuria della sessione realizzata a Torino dal 5 all’8 di novembre è Philippe Texier, già magistrato della Corte di Cassazione francese e membro, oltre che presidente per numerosi anni, del Comitato di diritti economici, sociali e culturali dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (1987-2008); e che i suoi componenti sono giuristi, economisti e difensori dei diritti umani le cui competenze sono riconosciute a livello internazionale.



[2] La Sentenza del TPP è qui: https://www.presidioeuropa.net/blog/?p=7419

[4] La lettera del TPP è stata pubblicata il 20 novembre 2015 su La Repubblica – Cronaca di Torino sotto il titolo “Nel Tribunale dei Popoli giudici imparziali”

[5] La Repubblica – Cronaca di Torino il 22 novembre 2015 ha nuovamente ospitato – con la cortesia che la redazione riserva ai “potenti”, le ultime parole dell’ex magistrato Caselli.  Se un bel tacer non fu mai scritto, quest’ultimo, in tono tra l’arrogante e l’arretrante di Caselli, tocca l’apice (… forse non avevo tutti i torti).