Video della Riunione del Consiglio Comunale di Rivalta di Torino del 20 marzo 2024

Interventi del pubblico da 2h 12′ 28” – Trascrizione interventi


1:42 – Sindaco di Rivalta di Torino, Sergio Muro

Buonasera a tutti i Consiglieri, agli ospiti in presenza tecnici di RFI e Italferr che sono massicciamente intervenuti. Di questo siamo contenti che questo nostro appuntamento sia presente l’ingegner De Bernardi consulente del dell’amministrazione comunale della società META e ovviamente al Commissario di governo avvocato Calogero Mauceri che ci ascolta in videoconferenza e che ringraziamo anche lui per l’appuntamento.

Eviterei di rappresentare nuovamente il quadro normativo all’interno del quale è inserita quest’opera, le risoluzioni parlamentari, le linee programmatiche di questo governo ma anche quelle dei governi precedenti, con la scelta fatta dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi di nominare un Commissario straordinario e non ultimo, ovviamente, i rapporti che ci legano alla Francia.

All’interno di questo scenario, l’ho già ripetuto nei precedenti due appuntamenti pubblici,  si inserisce anche il nostro comune che è stato invitato a dare il suo contributo alla progettazione di quest’opera che sappiamo bene, lo so perfettamente anch’io, avrà un impatto importante sul nostro territorio e per un certo periodo anche sulla sua quotidianità.

Dobbiamo dirlo chiaramente perché è proprio per questo che sentiamo il dovere morale, oltre che istituzionale, di sederci, discutere, arrabbiarci. Per far sì che il risultato sia il migliore possibile o, se preferite, il meno peggio, senza il nostro contributo siamo certi che lo sarebbe. Per questo non ci siamo girati in questi anni dall’altra parte e non abbiamo detto a Italferr, RFI, al Commissario: “No grazie, fate pure senza di noi questo lavoro”.

Questo lavoro lo stiamo facendo insieme alla società META, all’ingegner De Bernardi che è qui, all’architetto Mastropasqua, all’ingegner Filippini e a tanti altri tecnici della società, tutti professionisti esperti qualificati e indipendenti. In tanti anni di amministrazione comunale non ho mai visto i nostri uffici tecnici progettare una ferrovia, siamo molto bravi a ristrutturare e  riqualificare scuole, castelli, riparare buche, asfaltare strade, fare campi sportivi, ma francamente ferrovie non ne abbiamo mai fatte ed è per questo che riteniamo assolutamente necessario e indispensabile avere una consulenza esterna su questo tipo. Quindi li ringrazio anche a nome della città per il prezioso contributo che stanno dando a questa storia che ha un inizio che si perde, ormai possiamo dircelo, nella notte dei tempi. Ha però un paio di date che vorrei riprendere.

La prima si colloca tra il 2011 e il 2012, e cioè quando il progetto preliminare è andato in Commissione di Via uscendone con un corposo dossier di osservazioni, e il 2021 quando viene nominato il Commissario e si rimette in moto una macchina o un treno che per qualche anno è rimasta ferma ai box, e quindi nel corso di questi ultimi 3 anni l’amministrazione comunale di Rivalta si è impegnata con il Commissario di governo, RFI, Italferr in un confronto tecnico sulla progettazione definitiva della tratta nazionale della nuova linea Torino-Lione. Anche qui il nostro compito, che è anche l’oggetto dell’incontro di  oggi, ha due punti fermi: l’uscita del treno da Rivoli e la connessione con lo scalo ferroviario di Orbassano.

Questo è il tratto che interessa il nostro territorio e sul quale ci stiamo concentrando e lavorando ormai da diverso tempo. Secondo gli accordi iniziali tale confronto avrebbe dovuto riguardare nell’ordine, ce lo siamo detti tra il 21 e il 23 anche nelle commissioni e negli incontri pubblici, quattro temi: il tracciato ferroviario, le interferenze con la rete viaria, l’inserimento paesistico anche in relazione alla Duna o all’ecodotto e la cantierizzazione delle opere.

Tale confronto aveva condotto a condividere un tracciato meno impattante sull’abitato di Rivalta, in particolare nella zona di San Vittore, e ad iniziare l’esame delle possibili soluzioni per gli attraversamenti di via San Luigi e Strada del Dojrone.

Tuttavia verso la fine del 2023 l’amministrazione è stata avvisata che a seguito di verifiche condotte su alcuni aspetti idraulici i tecnici Italferr ritenevano di dover apportare alcune modifiche ad un risultato che sembrava ormai consolidato.

Confesso anche a voi lo stupore e anche un po’ il fastidio per questa novità intervenuta quasi 15 anni dall’avvio della progettazione. Fare e disfare non è proprio l’attività amministrativa che prediligo, ma tant’è insomma, le norme cambiano anche il terreno cambia e quindi in questo caso si rende necessario rifare alcune valutazioni, si è così aperta, a partire appunto dai primi giorni del 2024 una nuova fase di più intensa interazione tra RFI, Italferr ed i tecnici incaricati dall’amministrazione comunale basata sulla richiesta di un esame completo degli aspetti specialistici, in modo tale da non incorrere più in “stop and go” come quello appena descritto.

Tra il 5 e il 19 marzo 2024 si sono svolti tre distinti incontri di approfondimento tecnico durante i quali i tecnici di Italferr hanno fornito una prima illustrazione delle diverse soluzioni sviluppate In ordine agli aspetti idraulici alla viabilità alla configurazione dell’ecodotto contrariamente a quanto richiesto dal Comune e anche garantito dal Commissario in modo abbastanza parcellizzato tale da non consentire ancora. Siamo ancora in questa una fase preliminare un’analisi complessiva del progetto proprio questa metodologia di lavoro è stata, almeno secondo noi, uno dei motivi dell’imp…  (parola non comprensibile N.d.R.) che abbiamo a inizio anno, su alcuni punti si sono riscontrati punti di convergenza tecnica mentre su altri è emersa la necessità di ulteriori approfondimenti.

Ad esempio, nei prossimi mesi si tratterà di definire meglio il quadro delle interferenze dell’invarianza idraulica, identificare le migliori soluzioni per la risoluzione delle interferenze, aspetto su cui il comune ha dato la disponibilità a sviluppare ipotesi di intervento migliorative rispetto a quelle avanzate dei Italferr a migliorare il disegno delle strutture proposte ad affinare le misure di integrazione nel paesaggio anche con riferimento ai diversi usi delle aree circostanti la linea, a completare gli studi relativi agli aspetti acustici e dalle vibrazioni sono temi delicati e determinanti su cui garantiamo la massima disponibilità, e su cui chiediamo altrettanta disponibilità, nessuna fretta o accelerazione.

Prendiamoci tutto il tempo che serve per evitare il ripetersi di un altro inciampo come quello avvenuto ad inizio anno nell’incontro di dicembre 2022,, una delle preoccupazioni maggiori dei cittadini presenti hanno riguardato i cantieri la loro estensione la loro durata e soprattutto le ripercussioni che avranno sulla nostra quotidianità. Su questo punto porremo la massima attenzione e chiediamo anche ad RFI e Italferr di studiare la progettazione esecutiva in funzione di una minimizzazione dell’impatto del cantiere sulla vita dei rivaltesi e di chi attraversa il nostro territorio.

Ovviamente il progetto che verrà approvato dal Commissario sarà riesaminato dalla Commissione Speciale Via e anche qui avremo modo di proseguire il confronto e l’interlocuzione con tutti gli organi che saranno chiamati a valutarlo.

A nome dell’amministrazione comunale ribadisco ancora una volta quindi la disponibilità collaborare alla definizione di tutti gli aspetti ancora aperti e quelli che eventualmente verranno ancora fuori su un piano di correttezza tecnica e di attenzione al territorio in modo da ricercare la massima qualità ed unitarietà del progetto. Penso si tratta di un obiettivo ambizioso che richiede un cambio di passo, lo dico qua in presenza anche del Commissario, anche del cambio di passo da parte del Commissario nel prendere contatto con la realtà rivaltese in modo da comprenderne le esigenze e le aspettative in un contesto di reciproca comprensione.

Concludo lanciando una domanda forse off topic rispetto all’ordine del giorno di questo consiglio: Ma quando servirà questa nuova linea? Sono domande che insomma ci siamo già fatti anche qualche mese fa. Siamo sicuri che le previsioni fatte ormai diversi anni fa sono ancora attendibili?

Su questo credo sia importante che il Governo, il Ministro delle Infrastrutture per primo, si interroghino e forniscano al Paese, non tanto e non solo ovviamente a Rivalta, delle risposte.

Mi rendo conto che questo intervento non è quello che alcune delle persone presenti in sala si aspettano ma, e concludo davvero, è l’unico modo che conosco per rappresentare al meglio i rivaltesi. Grazie.

11:50 – Commissario Straordinario del Governo, Calogero Mauceri

Grazie, un saluto al presidente del consiglio comunale,  al sindaco e i ai consiglieri presenti e a chi ci segue anche via via video.

Inizio il mio intervento innanzitutto ringraziando di questa opportunità e della possibilità di confrontarci anche nella sede del consiglio comunale. Come diceva il sindaco nei mesi scorsi, ma anche in precedenza, abbiamo avuto sempre la possibilità e l’opportunità di confrontarci e di rappresentare lo stato di evoluzione del progetto della tratta di accesso alla Torino Lione e di confrontarci sullo stato progettuale.

Proprio questo confronto ha fatto emergere la necessità di dover modificare alcune scelte che pure pensavamo essere consolidate. Questo è proprio dovuto al fatto che un progetto che risale al 2011 e aveva bisogno di una serie di approfondimenti tecnici che non potevano limitarsi soltanto al confronto con tutti le amministrazioni territoriali interessate alla tratta per migliorare gli aspetti di inserimento ma aveva bisogno di alcune Verifiche Tecniche che pensavamo, io per primo, che non fossero, non potessero che confermare quelle che erano stati gli studi fatti a suo tempo.

Purtroppo i tecnici, che devo ringraziare per lo studio approfondito che hanno fatto, hanno verificato che proprio in corrispondenza della Duna, e quindi del territorio del comune, quelle soluzioni progettuali del 2011 non erano più tecnicamente sostenibili. In modo molto semplice poi c’è l’ingegner Bassani e i colleghi di Italferr e di RFI che ovviamente illustreranno un po’ più nel dettaglio le questioni e che ringrazio per il lavoro fatto e per il lavoro che continuano che continuano a fare in vista dell’obiettivo di una progettazione definitiva che sia veramente tale sia e sia approfondita.

E’ emerso che la soluzione della Duna, che era credo l’aspetto più rilevante di quel progetto, non era rispondente ali cambiamenti e agli approfondimenti soprattutto sul reticolo idrografico che attraversa questo territorio. In parole molto semplici la realizzazione di quella Duna così come progettata nel 2011 alla luce anche di cambiamenti climatici della possibile esondazione del reticolo idrografo avrebbe determinato il rischio che con fenomeni intensi lì si sarebbe formata una sorta di lago.

La diga, cioè la Duna, avrebbe funzionato come una diga e questo ha comportato ovviamente, nel momento in cui queste evidenza si è riscontrata a livello tecnico, l’esigenza di cambiare il progetto per evitare questo tipo di risultato ovviamente assolutamente negativo e da evitare migliorando il progetto, modificando quella che era l’originaria soluzione, per arrivare alla soluzione definitiva.

In una parola questa prevede che in una parte la Duna sia sostituita da un viadotto in modo tale da consentire alle acque di defluire e sono stati fatti dei diversi studi e valutazioni con un criterio multidisciplinare in modo tale da esaminare tutti gli aspetti, cioè dall’inserimento ambientale ai problemi idraulici, ai problemi di innesto nell’ecodotto ai problemi acustici e quant’altro.

Ecco vedrete il lavoro molto approfondito che è stato condotto dai tecnici e che ha portato a una soluzione che dal nostro punto di vista è la soluzione migliore proprio nel confronto vantaggi e svantaggi tra le diverse soluzioni tecniche e possibili.

Tenendo presente che dobbiamo certamente evitare il formarsi di un lago e quindi questo fenomeno diga che la Duna, così come originariamente prevista, poteva determinare e quindi questo è l’aspetto più rilevante che abbiamo già discusso col Sindaco e con i tecnici ma che ci sembrava corretto e anche giusto sotto il profilo della trasparenza portare l’attenzione proprio in un consiglio comunale aperto in modo tale che chiunque abbia la possibilità innanzitutto di conoscere il progetto e definitivo prima che questo poi prosegua il suo iter con gli organi che devono esprimere parere e poi sia sottoposto alla approvazione diciamo così definitiva.

Perché attraverso questo confronto potrebbero emergere magari degli aspetti che non abbiamo considerato anche se l’impegno mio e di tutti gli altri colleghi di RFI e di Italferr di tenere conto di tutte come dire le esigenze del territorio.

E di tener conto anche delle migliori soluzioni tecniche che oggi è possibile mettere in campo, abbiamo poi pensato che in occasione di questo consiglio comunale aperto sia importante condividere con voi un focus sul paesaggio attraversato dalla linea ferroviaria e quindi come questa linea ferroviaria si inserisce proprio nello specifico nel territorio rivaltese e attraverso anche i modelli di elevazione.

Nella linea nell’illustrazione e un’analisi di intervisibilità, nei vari punti in cui la linea va avanti, abbiamo poi ritenuto di dover affrontare con voi in questa occasione. Speriamo che ci sia il tempo anche per le sistemazioni idrauliche che verranno fatte a valle dell’intervento e per concludere anche gli aspetti di connessa viabilità che la nuova progettazione comporta con le aree di cantiere e la loro sistemazione. Quindi io mi fermerei a questa breve illustrazione. 

1:39 – Commissario Straordinario del Governo, Calogero Mauceri

Ho chiesto di intervenire anche perché credo che sia utile farlo. Innanzitutto ci terrei a sottolineare che l’oggetto dell’incontro di questa sera voluto da lei signor sindaco, da noi accolto con favore e con il desiderio di confrontarci con l’amministrazione comunale e con la cittadinanza, cioè confrontarci in assoluta trasparenza su quello che è accaduto e sulle modifiche progettuali che sono state necessarie apportare proprio per un rischio evidente che i tecnici ci hanno rappresentato e che va preso in seria considerazione.

Questo lo dico per riaffermare, e lo faccio con forza e con determinazione, la serietà con cui il lavoro viene fatto da me dai tecnici di Italferr e di RFI. Qui è la realtà e va detta per quello che è, cioè un progetto che è stato validato, e una progettazione preliminare che quindi già a suo tempo avrebbe avuto bisogno di approfondimenti, che è rimasto fermo in un cassetto per 10 anni.

Io sono arrivato nel 2021 e il progetto era fermo al 2011, nessuno l’aveva più preso nei 10 anni, questo va detto. C’è stato un dibattito sui massimi sistemi e, per carità assolutamente lecito e legittimo, ma nessuno è andato a vedere quelle soluzioni progettuali, nessuno è andato ad approfondire quelle idee anche corrette.

L’idea della Duna era un’idea ed è rimane un’idea innovativa per mitigare un’infrastruttura ferroviaria. Però va calata nel contesto territoriale in cui va realizzata bene quell’idea del 2000 e del 2011. Fino a qualche mese fa, quando io come Commissario ho adottato l’ordinanza per la progettazione definitiva, nessuno è andata a rivederla né sul piano politico né sul piano tecnico.

Questa era la realtà, questo lo dico perché sembra che ci siamo svegliati adesso. No, adesso è stato fatto il lavoro che andava fatto anni fa e che non è stato fatto e che oggi è stato fatto io credo in modo serissimo, in modo rigorosissimo e questo lo rivendico sia per la responsabilità che porto sia per dare merito ai tecnici che ci stanno lavorando.

Tutto è perfettibile ma, cari signori, fino a questo momento questa evidenza negli atti progettuali non c’era. Oggi il lavoro che è stato fatto mi sembra serio, l’idea del viadotto è quella necessaria per permettere la permeabilità delle acque. Mi sembra che lo sforzo che è stato fatto di inserimento nel contesto paesaggistico sia stato fatto utilizzando tutti i criteri previsti, da quello acustico, all’inserimento ambientale a quello cromatico, alle mitigazioni come dire anche di carattere ambientale con la piantumazione con piante che sono del territorio.

Quindi è un lavoro fatto in modo serio e approfondito, e questo lo voglio rivendicare. Quindi io sono qui, ed è questo l’oggetto del confronto. Vorrei che questo venisse apprezzato con tutte le critiche e le proposte che ci possono essere.

Ma che ci fosse qui, attraverso anche questo confronto, e ringrazio il sindaco e i tecnici che il sindaco ha ritenuto di coinvolgere, perché ci fosse qualche ulteriore proposta come dire nel merito di queste soluzioni.

Quanto all’insediamento viario se c’è qualche aspetto che non abbiamo considerato, siamo qui ad ascoltarvi. Quanto alla cantierizzazione, vi è stato illustrato dove immaginiamo di collocare i cantieri e come pensiamo di mitigarli. C’è qualcosa da migliorare siamo qui ad ascoltarvi, se c’è una proposta.

Ma quello che non posso accettare è che qui qualcuno si dica che il lavoro è stato fatto in modo approssimativo o che c’è fretta. Quello che c’è vi assicuro è la determinazione di portare avanti questo progetto. Questo è il mio compito, ma non perché è stato deciso da un livello superiore al quale io come Commissario mi devo attenere, è proprio una certa indecisione del passato su quest’opera che ha tenuto un progetto nel cassetto 10 anni senza che nessuno l’andasse a verificare.

E questo non può andar bene. Il progetto, la progettazione deve andare avanti, c’è uno step che è la chiusura della progettazione definitiva e i passaggi dopo la progettazione definitiva, la concertazione con il territorio.

Io presenterò il progetto a tutti i Comuni della tratta, non soltanto a Rivalta per un fatto di trasparenza. Dopodiché il progetto va sottoposto ai pareri e va approvato.

Questo è l’iter che va concluso in un tempo ragionevole, non possiamo immaginare di stare altri 10 anni con un progetto nel cassetto. Scusate la veemenza, ma è un tema sul quale io sono impegnato quotidianamente e vorrei che questo lavoro, mio e dei tecnici e dei colleghi che mi supportano, fosse apprezzato.

2:18 – Commissario Straordinario del Governo, Calogero Mauceri

Grazie presidente, giusto per fare qualche precisazione alla domanda posta dalla persona che è intervenuta prima.  Cioè quello che cerco un po’ di spiegare, ma evidentemente ho qualche limite nella mia esposizione, è che questa verifica e questo cambiamento progettuale è stato fatto dai tecnici di Italferr e di RFI in occasione del passaggio dalla progettazione preliminare risalente al 2011 alla progettazione definitiva.

E questo lo dico perché capisco la meraviglia vostra, che era anche la mia, ovviamente nel momento in cui emerge una questione di questo genere. Però ecco, passatemi il termine, non è venuta da altre persone questa affermazione.

Ora dai commenti che ho sentito sembrava che questa era una cosa che tutti sapevano, anche il contadino che lavora il campo lì in quella zona.

Ma peccato che nessuno l’abbia mai rappresentata e che soltanto i tecnici di Italferr e di RFI che stanno lavorando alla progettazione definitiva lo hanno rilevato e hanno cercato di trovare sul piano tecnico la soluzione migliore compatibile con l’ambiente, con il reticolo litografico e con gli impatti che l’opera fa, prima precisazione e seconda precisazione.

Non è che con la progettazione definitiva l’iter finisce, magari la normativa attuale prevede che dopo la progettazione definitiva il progetto sia esaminato dagli enti che sono preposti alla tutela dei vari altri interessi che sono tutelati costituzionalmente, primo dei quali quello ambientale che è stato evocato da più persone.

Dopodiché bisognerà aprire una conferenza dei servizi nei quali tutti gli enti coinvolti saranno chiamati a esprimere le proprie opinioni. Dopodiché il progetto viene approvato.

Quindi non vorrei che passasse una lettura con cui con la progettazione definitiva che viene fatta, io credo col massimo sforzo di trasparenza e di condivisione Non abbiamo fretta, noi le cose non si fanno in modo poco approfondito, tutt’altro.

Credetemi, quello che cerco di condividere con voi è che rispetto al passato c’è una scelta politica a livello nazionale ed europeo e un soggetto che è chiamato a tradurre questa decisione politica in atti concreti.

Che dice che questa linea si fa. E che questo progetto dovrà essere realizzato.