Intervista a Emmanuel Macron del 3 marzo 2019

Commento di PresidioEuropa – Nelle risposte di Macron si legge molta diplomazia: conferma la posizione della Francia che vorrebbe la Lyon-Turin, ma nei fatti attende che sia l’Italia a fare la prima mossa di abbandonare il progetto per poi seguirla.

Se da un lato conferma “a parole” la storica posizione della Francia: “confermiamo l’opera”, dall’altro lato non indica date.

Si può dire in estrema sintesi che non ha escluso di fare marcia indietro.

Ha anche offerto alcuni spunti di riflessione che lo portano nel nostro campo.

Macron afferma di non dimostrare fretta: “Quando si va troppo veloci, tropo rapidi, si fanno errori, io ne ho fatti nel passato.” Forse vuole dire all’Italia “Che si negozi !”.

In chiusura ha affermato: “Bisogna quindi riconciliare ecologia e progresso con argomenti scientifici, con il dialogo, con la concertazione, e attraverso l’innovazione”.

Trascrizione  dell’intervista e video https://vimeo.com/321213027 (1’51”)

Fabio Fazio – Vi è una questione più pratica, in Italia è molto sentita, che riguarda il treno Torino-Lione e che implica una questione più grande: come mettere d’accordo la modernità con l’ecologia.

Emmanuel Macron – Sono stati fatti molti lavori a questo proposito, sono state svolte svariate analisi, è una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere.

È una cosa molto attesa, ed è la scelta che è stata fatta dai nostri predecessori che hanno sottoscritto quegli accordi che noi abbiamo confermato.

Credo che oggi le tecnologie verso cui andiamo di mobilità più dolce, le innovazioni che stiamo facendo, permettano malgrado tutto di riconciliare la modernità e l’ecologia.

So che ci sonco molte sensibilità su questo argomento, in modo particolare per quanto riguarda il tracciato e l’attaccamento alle valli, credo che le risolveremo nella consultazione e nella concertazione, quindi rispondendo alle domande poste, attraverso l’innovazione, permettendo quindi la mobilità ecologica, con meno emissioni.

Ma non credo che possiamo lasciare la nostra società ad una scelta binaria in cui ci sarebbero gli amici dell’ecologia da una parte, per la decrescita e gli amici del progresso economico dall’altra parte, che sono contro l’ecologia.

Quando si va troppo veloci, tropo rapidi, si fanno errori, io ne ho fatti nel passato. È una parte della spiegazione della crisi.

Non posiamo lasciare le persone che hanno bisogno di lavorare, di vivere, di spostarsi di fonte ad una impossibilità di spostarsi per varie ragioni.

Bisogna quindi riconciliarli con argomenti scientifici, con il dialogo, con la concertazione, e attraverso l’innovazione.