20200902
La Comunicazione di TELT tra autorappresentazione e Greenwashing TELT, il Promotore pubblico della Torino-Lione, è una società franco-italiana nata a seguito degli accordi tra l’Italia e la Francia del 2012 e del 2015, e i suoi responsabili devono rispettare la Costituzione francese (art. 6.5 dell’Accordo di Roma 30.1.2012).
I suoi obiettivi sono semplici: realizzare il tunnel di base Torino-Lione e gestire la nuova linea ferroviaria e la “linea storica del Fréjus” (art. 6 dell’Accordo di Roma 30.1.2012).
TELT, promotore pubblico (stazione appaltante nel linguaggio amministrativo corrente), non opera come un soggetto economico pubblico nel mercato globale concorrenziale. La sua sopravvivenza come impresa deriva unicamente dalla volontà politica dei due Stati e della UE di fare la Lione-Torino, non solo a parole o attraverso gli accordi.
In astratto TELT non dovrebbe quindi promuovere sé stessa ma solo comunicare con fedeltà le attività che svolge per consentire al pubblico (e alla Corte dei Conti italiana ed europea) di giudicare come opera, seguendo le istruzioni che i Governi francese e italiano le trasmettono attraverso la Commissione InterGovernativa.
Ma questa missione pare non essere sufficiente ai suoi massimi dirigenti (Presidente Hubert du Mesnil, Bayonne 1950 e Direttore Generale Mario Virano, Torino 1944) che hanno l’ambizione di fare la storia per poi essere ricordati sulle lapidi ai due ingressi del tunnel come “gli artefici del più lungo tunnel ferroviario del mondo”: 57,5 km di fronte ai 57,1 km del tunnel ferroviario svizzero del Gottardo inaugurato nel 2016.
La loro Hybris è smisurata e, grazie alla decorazione napoleonica di Cavalieri della Legione d’Onore che hanno entrambi ricevuto dalla Francia, resistono nelle trincee in mezzo alle Alpi Cozie nonostante la loro non più giovane età.
Ma le difficoltà e le incertezze della realizzazione della Torino-Lione, che il Movimento No TAV ha definito un Crimine Climatico, ha spinto i due dirigenti TELT ad orientare la comunicazione di impresa verso un’autorappresentazione “verde” più consona ai tempi e soprattutto alle politiche del Cambio Climatico scelte dal massimo finanziatore della Torino-Lione, l’Unione Europea, alle quali paiono essersi associati anche i due stati.
La narrazione del suo sito https://www.telt-sas.com lo dimostra: costruire attorno al suo operato un’aurea di impresa modello per consolidare il potere autonomo capace di istruire le politiche nazionali ed europee.
TELT ha dunque fatto il passo di moltissime altre imprese globali e concorrenziali: ha scelto il Greenwashing, che la giornalista Valentina Furlanetto, ha definito «Una forma di appropriazione indebita di virtù e di qualità ecosensibili per conquistare il favore dei consumatori o, peggio, per far dimenticare la propria cattiva reputazione di azienda le cui attività compromettono l’ambiente»
La comunicazione di TELT, che non è tutta pubblicata sul suo sito, ha l’obiettivo di fare di TELT un soggetto affidabile soprattutto nei confronti dei soggetti che i suoi dirigenti intendono associare alla loro impresa: le imprese di costruzione, attraverso i suoi bandi, i media attraverso la sua narrazione (cfr. Press Kit TELT), utilizzando anche posizioni professionali specifiche e la politica attraverso i tradizionali canali di lobby utilizzati da tutte le imprese private e pubbliche.
Due sono gli strumenti di autorappresentazione di cui TELT si è dotata:
- un magazine, nel quale TELT deposita le sue verità,
- e un sito Ecologico Tuteliamo il Territorio un vero strumento del Greenwashing, per accreditare il valore verde della Torino-Lione.
In conclusione, consigliamo la lettura di questo post: LA TORINO-LIONE E’ UN CRIMINE CLIMATICO – THE LYON TURIN PROJECT IS A CLIMATE CRIME