Siamo venuti a conoscenza di una lettera scritta da un cittadino ad un.a giornalista innominato.a che, per volontà o per caso, è imprigionato.a e ha perso la capacità di scrivere liberamente, ossia di servire i lettori e non fornire agli stessi gli argomenti desiderati dal suo datore di lavoro.
L’abbiamo inviata all’attenzione dei giornalisti augurandoci che essi, spinti dalla loro curiosità professionale, non la cestinino e la leggano fino in fondo.
Caro.a giornalista,
mi chiamo Mario Lettore Ascoltatore Telespettatore, seguo da tempo il progetto “Tav” Torino-Lione, saranno giusti 30 anni, a Dio piacendo, il 30 settembre 2018.
Vengo subito al dunque: non mi è piaciuto il suo servizio che giorni fa è venuto nelle mani, giunto alle orecchie e visto dagli occhi dei lettori, ascoltatori, telespettatori.
Non penso che questo giudizio possa turbarla, per carità, la mia è solo l’opinione di un singolo cittadino tra milioni.
Ma è un’opinione fondata e condivisa da chi, come me, fa parte da anni di un gruppo di docenti, legali, esperti, che da sempre offrono una consulenza più che gratuita (ci paghiamo noi anche le spese di strumenti di lavoro, trasferte, ecc.) alle istituzioni locali: i sindaci di 25 Comuni della bassa valle di Susa cui si è aggiunta fin dal suo insediamento Chiara Appendino Sindaca di Torino e Presidenta della Città metropolitana.
Può chiedere in giro ai suoi colleghi se in questo profondo lembo di nord-ovest siamo tutti valligiani retrogradi, nemici del ferro e adepti della gomma o – peggio – “semplicemente ecoterroristi” come alcuni PM (forse un po’ prevenuti) hanno tentato di dimostrare venendo sconfessati per tre volte e definitivamente dalla Cassazione.
Ma ovviamente non voglio convincerla delle nostre ragioni, quanto piuttosto – scusi se mi permetto – di consigliarla di adottare anche nella sua professione quello che (a puro titolo di esempio) gli scienziati adottano come stella polare nella loro attività: il principio di precauzione.
Lei, nel suo lungo e inabituale racconto per questo tipo di notizia, ha fatto proprie pressoché tutte le affermazioni dei proponenti, ed in particolare del Commissario Governativo (ma di quale governo?) del progetto Torino-Lione, architetto Paolo Foietta.
Potrei contestare tutte le sue affermazioni – non mi giudichi presuntuoso – pur non avendo i titoli, l’incarico e soprattutto gli emolumenti del Commissario.
Ma a maggior ragione potrebbero farlo Angelo Tartaglia, Marina Clerico e Alberto Poggio – docenti preso il Politecnico di Torino, il naturalista Luca Giunti, l’ingegner Roberto Vela (esperienza trentennale nella progettazione e direzione lavori tra l’altro delle AV Torino-Milano e Bologna-Firenze), e tantissimi altri che – con il meteorologo Luca Mercalli, svolgono questo singolare mestiere dimostrabilmente non profit in un paese dove continuano a farla da padrone le tangenti o le “compensazioni” per consulenze “para-gratuite”…
Mi permetto di consigliarle di contattare altri docenti che non fanno parte del “mondo No Tav”, ma che sono anzi critici verso chi si schiera pregiudizialmente contro quella che noi riteniamo essere la “fabbrica di debito pubblico a nostra insaputa” (le “Grandi Opere”).
Provi a sentire il prof. Roberto Perotti alla Bocconi, il sociologo Andrea Boitani della Cattolica, o il citatissimo economista Marco Ponti (che solo chi è un po’ “troppo nervoso” come il Commissario Foietta può considerare un “No Tav”…uno che è stato consulente di più ministri dei trasporti, di RFI, ma soprattutto della Banca Mondiale e che ama definirsi liberista e contesta il tunnel con attorno niente (quale è ridotta ad essere oggi la fu-Lyon-Turin, meno di 60 km sui 270 del faraonico disegno originale) perché è antieconomica e non perché disturba le mucche di Heidi che fanno il cioccolato al latte…
Se poi il suo datore di scrittura le passa una trasferta, vada a intervistare un economista d’oltralpe. C’è il celeberrimo prof. Rémy Prud’homme, ma più a portata (a Chambéry) Daniel Ibanez di cui può trovare qui l’intervento ufficiale di una sua audizione della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo del 20 giugno 2018: http://lyonturin.eu/analyses/docs/180620_R%C3%A9ponse_Question_DI_Italien.mp4
Vedrà/sentirà quante fake news confezionano gli uffici di PR dei proponenti Tav e quante fondate ragioni ci sono per essere contro, non tanto e non solo alla Torino-Lione, ma alla maggior parte delle Grandi Opere Inutili e Imposte e non solo in Val di Susa (o Val Maurienne) e altre località italiane, ma a Stoccarda, a Londra, a Notre-Dame-des-Landes (Bretagna) dove il governo del banchiere Macron ha finalmente cancellato il raddoppio dell’aeroporto di Nantes che era ancora “giustificato” oggi come indispensabile al supersonico Concorde a 20 anni dalla sua “prematura” scomparsa dai cieli atlantici…
Non scommetto sulla sua curiosità di giornalista, e quindi sulla lettura di quanto le ho scritto, ma le chiedo un favore: non mi tolga il gusto leggere, ascoltare, vedere il suo giornale, radio-tele giornale fino a ieri “fuori del coro” che è l’unico che leggo, ascolto, vedo ancora.
Mario Lettore Ascoltatore Telespettatore
Valle di Susa, 26 giugno 2018