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20241127 Ma intanto lUnione Europea – per affermare il trionfo delle sue ambizioni, dà una mano ai ritardatari spostando al 2040 la scadenza della consegna dei progetti TEN-T transfrontalieri

con una dolente nota sulla “non comunicazione” di TELT sui caduti sul lavoro …

La data del 31 dicembre 2033 era stata annunziata da tempo:

  • il 20 aprile 2023 l’ing. Maurizio Bufalini, Direttore generale di TELT, l’aveva rivelata a Bruxelles nel corso dell’evento Telt on Track (cfr. video al minuto 1’22″),
  • il 20 aprile 2023 l’aveva confermata anche l’arch. Mario Virano (cfr. video al minuto 6’00”),
  • il 26 luglio 2024 TELT l’ha comunicata con un Comunicato Stampa ai media,
  • il 3 ottobre 2024 l’ing. Manuela Rocca, Vice Direttrice generale di TELT, l’ha nuovamente confermata al quotidiano Il Post, sottolineando che la data del 2033 è da ritenere credibile perché «tiene già in considerazione difficoltà geologiche e tecniche molto variegate che possono essere incontrate»,
  • Il 21 novembre 2024 l’ing. Manuela Rocca, a seguito di alcune domande di PresidioEuropa, conferma la previsione e fornisce altre interessanti valutazioni dell’attività di TELT di fronte all’incerto futuro del progetto.

Di fronte a questa confusione ingannatrice proponiamo un’altra data per questo cantiere infinito alla luce delle “regole del gioco europeo”.

L’Unione Europea, il promotore e il finanziatore più rilevante della nuova galleria ferroviaria a due canne di 57,5 km del Moncenisio, ha espresso dei dubbi sulla capacità del “sistema TEN-T” di rispettare la scadenza del 2030 e ha quindi prorogato di 10 anni  - al 2040 – il termine entro il quale questo progetto, e altri simili, ad esempio il tunnel gemello del Brennero, dovranno essere messi in servizio.

Ciò è documentato nell’accordo del 18 dicembre 2023 tra il Consiglio e il Parlamento europeo relativo alla revisione del Regolamento sugli orientamenti dell’UE per lo sviluppo e il completamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), che ha  “l’obiettivo di  costruire una rete di trasporti affidabile, continua e di alta qualità che garantisca una connettività sostenibile in tutta Europa senza interruzioni fisiche, strozzature e collegamenti mancanti”.

La nuova impostazione della rete TEN-T è stata concepita a tre livelli (cfr. l’Articolo 6 – Sviluppo graduale della rete transeuropea dei trasporti del nuovo Regolamento TEN-T): la rete centrale dovrò essere completata entro il 2030, la nuova rete centrale estesa entro il 2040 e la rete globale entro il 2050.

Il nuovo termine intermedio del 2040 è stato introdotto proprio per consentire il completamento dei progetti su vasta scala “in ritardo”, principalmente transfrontalieri, come la galleria del Moncenisio a servizio della nuova linea ferroviaria Lione-Torino.

Questa nuova scadenza consentirà a TELT di ritardare legittimamente l’inaugurazione del tunnel pubblicizzata al 31 dicembre 2029, ma questa importante proroga non sarà tuttavia sufficiente.

Facciamo un piccolo passo indietro e spieghiamo perché.

TELT ha sempre esaltato la sua capacità organizzativa e finanziaria – e di racconto, diciamo noi – dichiarando “di lavorare a pieno ritmo per inaugurare la nuova galleria ferroviaria del Moncenisio a due canne di 57,5 chilometri cadauna nel rispetto del programma europeo entro il 2029”.

In questa foto ufficiale di TELT presa nei suoi uffici di Torino il 5 aprile 2017 si legge sul contatore che mancano 4653 giorni all’inaugurazione del tunnel il 31 dicembre 2029.

Tale quinta teatrale fa parte della narrazione che TELT porta avanti da sempre per imporre all’opinione pubblica l’inevitabilità, ancorché ritardabile a piacere, della Torino-Lione.

Come abbiamo constatato tale data è un’ipotesi teatrale, ma TELT se lo può permettere!

Si sa che le incertezze nella realizzazione di grandi opere derivano da molti fattori, qui ne facciamo un elenco non esaustivo, che potrebbero ritardare all’infinito l’inaugurazione della galleria, che un promotore responsabile, gestendo fondi pubblici, dovrebbe saper valutare ex-ante, smettendo di promettere date a casaccio per glorificare continuamente la sua capacità di  fare:

  1. Opposizione popolare,
  2. Sospensione/rallentamento dei lavori per decisione politica a livello nazionale/UE,
  3. Ritardi dell’erogazione dei finanziamenti UE e nazionali,
  4. Difficoltà amministrative/tecniche del promotore TELT,
  5. Rischi geologici e geotecnici,
  6. Errori di progettazione e di esecuzione dei lavori
  7. Revisione dei costi.

Segnaliamo che tutti questi eventi “avversi” si sono già realizzati in almeno un’occasione nel corso della lunga vita del progetto Torino-Lione, sarebbe interessante conoscere in dettaglio il peso che ciascuno di loro ha contribuito all’enorme ritardo di realizzazione di questo urgente progetto.

Intanto il Costo Certificato della Galleria è aumentato da € 8,6 Mld a € 11,1 Mld, come annunciato da TELT il 26 luglio 2024.

Per il progetto TEN-T Torino-Lione uno degli ostacoli ben conosciuti da TELT, e da considerare per raggiungere qualunque data-obiettivo, è rappresentato dalla limitatezza e lentezza dei finanziamenti europei, che sono erogati su base settennale, ossia al ritmo dei bilanci della UE (QFP).

Nella Tabella Progetto Torino-Lione sottostante sono rappresentati in modo sintetico le date e i valori dei finanziamenti europei e l’importo dei lavori realizzati. Sono anche indicati i valori dei lavori da realizzare e l’importo dei finanziamenti europei attesi.

Le fonti dei dati sono i Bilanci TELT reperibili presso il Tribunale di Chambéry e sul sito di PresidioEuropa, ma non pubblicati da TELT sul suo sito https://www.telt.eu/it/, e le comunicazioni dell’agenzia finanziatrice europea CINEA che fornisce con un anno di ritardo gli importi dei fondi erogati.

Segnaliamo che i dati sono purtroppo carenti per l’anno 2024 perché TELT comunica gli Stati Avanzamento dei Lavori solo in forma “pubblicitaria” e i dati relativi ai lavori svolti nel 2024 saranno noti solo nella seconda metà del 2025 quando il Tribunale di Chambéry pubblicherà il Bilancio TELT 2024.

 Nota: Occorre scaricare la tabella per avere accesso alle note -triangolo rosso- inserite nelle varie caselle

Osserviamo che il Grant Agreement di € 813,78 milioni, messo a disposizione del progetto da CINEA il 28 novembre 2015 per consentire a TELT di eseguire lavori in 4 anni entro il 31 dicembre 2019, è stato consumato con tale lentezza dal promotore che solo il 29 febbraio 2024, dopo ben tre proroghe, ossia in 8,3 anni, è stato esaurito. Così  raddoppiando i tempi di esecuzione.

L’erogazione del prossimo finanziamento UE di € 700 milioni è prevista all’inizio del 2025 e consentirà a TELT di eseguire lavori per € 1.400 milioni in 4 anni entro il 31 dicembre 2028, salvo ritardi.

A quella data rimarranno, secondo la previsione di TELT, solo più 5 anni per organizzare la cerimonia di inaugurazione della galleria di sabato 31 dicembre 2033.

La Tabella mette in evidenza che in quel periodo di 5 anni dovranno essere realizzati lavori per circa € 6.865,06 milioni (pari al 61,85 % del costo totale di € 11.100  milioni), per i quali la UE, secondo le attese di Italia e Francia, dovrebbe mettere a disposizione un finanziamento al 50% di € 3.432,5 milioni.

Tuttavia, se l’Unione europea non sarà in grado di mettere a disposizione tale importante quantità di fondi nel Bilancio settennale (QFP) 2028-2034, ipotesi molto probabile, TELT dovrebbe chiedere ai suoi azionisti (i due Stati  Italia e Francia) di finanziare direttamente e al 100% i lavori per il completamento della galleria, secondo quanto previsto nell’Accordo del 2012 agli Articoli 16, 17 e 18, come ipotizzato da TELT.

La stima dei costi in capo ai due Paesi di 6,86 miliardi di euro per il completamento della galleria contiene importi “asimmetrici”: l’Italia dovrà pagare il 57,9%, ossia 3,97 miliardi di euro e la Francia il 42,1%, ossia 2,89 miliardi di euro, come previsto dall’Accordo del 2012.

In questa sede non ci avventuriamo nell’esame degli altri due scivolosi terreni che potrebbero allungare i tempi di consegna dell’opera:

-      la possibilità di nuovi aumenti dei costi,

-      la capacità delle imprese di eseguire tale mole di lavori in soli 5 anni.

dato che tale esame ci porterebbe troppo lontano dall’obbiettivo di questa nota redatta sulla base di dati noti ad oggi.

Un’altra data

Se volessimo invece ipotizzare che l’Unione Europea accorderà al progetto ogni sette anni, a partire dal 1° gennaio 2028, un importo pari a quello attribuito nel periodo 2021-2027, ossia 700 milioni di euro, occorreranno 34 anni per inaugurare la galleria nel 2062.

La festa sarebbe solo rinviata al 31 dicembre 2062.


DOLENTE NOTA sulla “non comunicazione” di TELT

La responsabilita’ di TELT secondo Virano e l’inerte natura. I morti dei Tunnel

I 48 morti del Fréjus del XIX secolo e i morti nascosti del secondo Fréjus del secolo XXI

Non possiamo chiedere all’arch. Mario Virano la ragione per la quale TELT, il suo ultimo datore di lavoro, ha commissionato una lapide per ricordare i 48 caduti sul lavoro del Fréjus del XIX secolo in occasione del 150° anniversario della sua inaugurazione.

E non possiamo nemmeno chiedergli perché TELT ha dimenticato di citare pubblicamente i 3 lavoratori morti durante i lavori del secondo tunnel Fréjus del XXI secolo. Nel sito TELT non abbiamo trovato alcun riferimento, i loro nomi, le circostanze. Qui desideriamo ricordarli insieme ai feriti e agli invalidi.

La ricerca “lavoratori morti” sul sito TELT fornisce solo questa risposta: Nuova sede per la targa a memoria dei lavoratori morti per il traforo storico del Fréjus concluso nel 1871.

Quell’articolo contiene tuttavia un riferimento alla responsabilità d’impresa di TELT vista dal suo Direttore generale Virano. Egli disse il 5 settembre 2021, nel corso dell’inaugurazione della mostraDi pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus : “Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo”. Ma TELT non ricorda i danni al sito archeologico della Maddalena di Chiomonte del luglio 2011 causati dalla forse dell’ordine per consentire a TELT di installare il suo cantiere.

In questo senso la targa è la continuazione del ricordo dei caduti sul lavoro del primo traforo con la posa di una lapide posta all’interno della stazione Porta Nuova di Torino (lato via Nizza), qui le parole incise:

Associazione del Genio Civile, Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani, Rete Ferroviaria Italiana,

Tunnel Euroalpin Lyon Turin (TELT)

Con gratitudine e riconoscenza posero in memoria dei 48 operai caduti

nella straordinaria realizzazione del primo traforo delle Alpi

considerato il trionfo dello spirito umano sull’inerte natura

e l’apoteosi della virtù del lavoro

L’epigrafe è redatta in stile ottocentesco ad imitazione del discorso pronunciato dal sindaco di Torino Felice Rignon all’inaugurazione del tunnel il 17 settembre 1871 del quale usa alcune parole:

 “Il passaggio della locomotiva a traverso le viscere del Fréjus non è solamente un trionfo dello spirito umano sulla inerte materia, ma è una splendida vittoria di civiltà, è un fatto di gloria patria, è un nuovo legame di amicizia fra due nazioni sorelle, ed è per così dire l’apoteosi della virtù del lavoro.”

Ma nell’epigrafe vi è un’alterazione significativa, che svela il TELTpensiero.

Infatti, se il sindaco Rignon definì INERTE la MATERIA (avrebbe potuto dire la roccia), TELT va oltre e introduce uno stravolgente aggettivo perché definisce INERTE la NATURA, così confermando lo spirito prepotente del suo agire ecocida verso l’ambiente, che nega che la Natura è Vita.


20241127 Mais pendant ce temps, l’Union européenne, pour affirmer le triomphe de ses ambitions, donne un coup de main aux retardataires en repoussant la date limite de livraison des projets RTE-T transfrontaliers à 2040

La date du 31 décembre 2033 était annoncée depuis longtemps :

- le 20 avril 2023, l’ingénieur Maurizio Bufalini, directeur général de TELT, l’avait révélée à Bruxelles lors de l’événement Telt on Track (voir la video à la minute 1’22″),

- le 20 avril 2023, l’Arch. Mario Virano (voir la vidéo à la minute 6’00″),

- le 26 juillet 2024, TELT l’a annoncé dans un Communiqué de presse aux médias,

- le 3 octobre 2024, l’ingénieur Manuela Rocca, directeur général adjoint de TELT, la confirme à nouveau au journal Il Post, journal Il Post, en soulignant que la date de 2033 doit être considérée comme crédible car elle « prend déjà en compte des difficultés géologiques et techniques très variées qui pourraient être rencontrées »,

- Le 21 novembre 2024, l’ingénieur Manuela Rocca, suite aux questions de PresidioEuropa, confirme la prévision et fournit d’autres évaluations intéressantes de l’activité de TELT face à l’avenir incertain du projet.

Face à cette certitude, nous proposons une autre hypothèse au regard de la lenteur de ce chantier sans fin et des « règles du jeu ».

L’Union européenne, principal promoteur et financeur du nouveau tunnel ferroviaire bitube de 57,5 km au Mont Cenis, a exprimé des doutes sur la capacité du « système RTE-T » à respecter l’échéance de 2030 et a donc repoussé de 10 ans – à 2040 – la date limite à laquelle ce projet, et d’autres du même type, comme le tunnel bitube du Brenner, doivent être mis en service.

Ceci est documenté dans l’accord du 18 décembre 2023 entre le Conseil et le Parlement européen sur la révision du règlement sur les orientations de l’UE pour le développement et l’achèvement du réseau transeuropéen de transport (RTE-T), qui a « l’objectif de construire un réseau de transport fiable, continu et de haute qualité assurant une connectivité durable à travers l’Europe sans interruptions physiques, goulets d’étranglement et chaînons manquants ».

La nouvelle approche du réseau RTE-T a été conçue à trois niveaux (voir l’article 6 – Développement progressif du réseau transeuropéen de transport du nouveau Règlement RTE-T ) : le réseau central doit être achevé d’ici 2030, le nouveau réseau central étendu d’ici 2040 et le réseau global d’ici 2050.

La nouvelle échéance intermédiaire de 2040 a été introduite précisément pour permettre l’achèvement de grands projets « retardés », principalement transfrontaliers, tels que le tunnel du Mont-Cenis desservant la nouvelle ligne ferroviaire Lyon-Turin.

Cette nouvelle échéance permettra à TELT de retarder légitimement l’ouverture annoncée du tunnel jusqu’au 31 décembre 2029, mais cette extension importante ne suffira pas.

Prenons un peu de recul et expliquons pourquoi.

TELT a toujours vanté sa capacité organisationnelle et financière – et de com, disons-nous – en déclarant « travailler à plein régime pour inaugurer le nouveau tunnel ferroviaire du Mont Cenis avec deux tubes de 57,5 kilomètres chacun, conformément au programme européen, d’ici 2029 ».

Cette photo officielle de TELT prise dans ses bureaux de Turin le 5 avril 2017 indique au compteur qu’il reste 4653 jours avant l’inauguration du tunnel le 31 décembre 2029.

 Cette toile de fond théâtrale fait partie du récit que TELT a toujours mené pour imposer à l’opinion publique le caractère inéluctable, bien que retardable à volonté, du Turin-Lyon.

Comme nous l’avons vu, cette date est une hypothèse théâtrale, mais TELT peut se le permettre !

Il est bien connu que les incertitudes dans la réalisation des grands travaux découlent de nombreux facteurs, dont nous dressons ici une liste non exhaustive, susceptibles de retarder indéfiniment l’inauguration du tunnel, qu’un promoteur responsable, gérant des fonds publics, devrait pouvoir évaluer ex ante, en cessant de promettre des dates aléatoires pour se glorifier continuellement de sa capacité à faire :

1.         L’opposition populaire,

2.         Suspension/retard des travaux par décision politique au niveau national/européen,

3.         Retards dans le versement des fonds européens et nationaux,

4.         Difficultés administratives/techniques du promoteur du projet TELT,

5.         Risques géologiques et géotechniques,

6.         Erreurs dans la conception et l’exécution des travaux

7.         Révision des coûts.

Nous soulignons que tous ces événements « défavorables » se sont déjà produits au moins une fois au cours de la longue vie du projet Turin-Lyon, il serait intéressant de connaître en détail le poids que chacun d’entre eux a contribué à l’énorme retard dans la réalisation de ce projet urgent.

Entre-temps, le coût certifié du tunnel est passé de 8,6 milliards d’euros à 11,1 milliards d’euros, comme l’a annoncé TELT le 26 juillet 2024.

Pour le projet RTE-T Turin-Lyon, l’un des obstacles bien connus du TELT, et à prendre en compte pour atteindre toute date cible, est le financement européen limité et lent, qui est fourni sur une base de sept ans, c’est-à-dire au rythme des budgets de l’UE (CFP).

Le tableau du projet Lyon-Turin ci-dessous résume les dates et les valeurs des financements européens ainsi que le montant des travaux réalisés. Les valeurs des travaux à réaliser et le montant des financements européens attendus sont également indiqués.

Les sources des données sont les bilans de TELT disponibles au Tribunal de Chambéry et sur le site de PresidioEuropa, mais non publiés par TELT sur son site https://www.telt.eu/it/, et les communications de l’agence de financement européenne CINEA, qui fournit les montants des fonds versés avec un an de décalage.

Nous tenons à préciser que les données manquent malheureusement pour l’année 2024 car TELT ne communique les états d’avancement des travaux que sous forme « publicitaire » et les données sur les travaux réalisés en 2024 ne seront connues qu’au second semestre 2025 lorsque le Tribunal de Chambéry publiera le Budget TELT 2024.

Note : Le Tableau doit être téléchargé pour avoir accès aux notes -triangle rouge- insérées dans les différentes cases.

On constate que le Grant Agreement de 813,78 millions d’euros, mis à disposition du projet par CINEA le 28 novembre 2015 pour permettre à TELT d’exécuter les travaux en 4 ans au 31 décembre 2019, aurait été consommé avec une telle lenteur par le promoteur que ce n’est que le 29 février 2024, après pas moins de trois prorogations, soit en 8,3 ans, qu’il a été épuisé. Le délai d’exécution a donc doublé.

Le versement du prochain financement européen de 700 millions d’euros est attendu pour le début de l’année 2025 et permettra à TELT d’exécuter des travaux d’un montant de 1 400 millions d’euros en 4 ans d’ici le 31 décembre 2028, sauf retards.

A cette date, TELT prévoit qu’il ne lui restera plus que 5 ans pour organiser la cérémonie d’ouverture du tunnel le samedi 31 décembre 2033.

Le Tableau montre qu’au cours de cette période de 5 ans, des travaux d’un montant d’environ 6 865,06 millions d’euros (soit 61,85 % du coût total de 11 100 millions d’euros) devront être réalisés, pour lesquels l’UE, conformément aux attentes de l’Italie et de la France, devrait fournir un financement de 50 %, soit 3 432,5 millions d’euros.

Toutefois, si l’UE n’est pas en mesure de mettre à disposition ce montant important de fonds dans le budget septennal (CFP) 2028-2034, ce qui est un scénario très probable, TELT devra demander à ses actionnaires (les deux États, l’Italie et la France) de financer directement et à 100 % les travaux pour l’achèvement du tunnel, comme le prévoit l’Accord de 2012 + LINK dans ses articles 16, 17 et 18, selon l’hypothèse de TELT.

Une estimation des coûts de réalisation du tunnel par les deux pays de 6,86 milliards d’euros donne ces montants « asymétriques » : Italie (57,9 %) 3,97 milliards d’euros et France (42,1 %) 2,89 milliards d’euros.

Nous ne nous aventurerons pas ici à examiner les deux autres terrains glissants qui pourraient allonger le délai de livraison de l’ouvrage :

- la possibilité de nouvelles augmentations de coûts,

- la capacité des entreprises à réaliser un tel volume de travaux en seulement cinq ans,

mais un tel examen nous éloignerait trop de l’objectif de cette note rédigée sur base des données connues à ce jour.

Mais, pour terminer de manière publicitaire à l’imitation de la communication de TELT, si l’on supposait que l’UE accorde au projet à chaque prochain CFP de 7 ans, à partir du 1er janvier 2028, un montant égal à celui alloué dans le CFP 2021- 2027, soit 700 millions d’euros, il faudrait 5 périodes de 7 ans pour inaugurer le tunnel en 2062….

La fête ne serait que repoussée au 31 décembre 2062.


NOTE DOULOUREUSE sur la « non-communication » de TELT

A l’instar de nombreuses sociétés privées, TELT, société 100% publique, a adopté une communication d’entreprise qui met en avant ses capacités et ses mérites, sans fournir les informations qui permettraient un débat public de qualité.

Nous aimerions prendre un exemple extrême qui se commente de lui-même.

Si l’on recherche sur le site de TELT les mots « ouvriers morts », la recherche donne cette réponse :

Nouveau site pour la plaque à la mémoire des ouvriers morts pour le tunnel historique du Fréjus achevé en 1871 (Nuova sede per la targa a memoria dei lavoratori morti per il traforo storico del Fréjus concluso nel 1871. Le texte de cet aricle est disponible sur le site de TELT seulement en italien.

Sur ce site, nous n’avons trouvé aucune référence au fait qu’il y a eu trois ouvriers morts sur les chantiers de TELT au 21ème siècle, que nous voulons commémorer ici. Et qui sait combien de personnes seront blessées et handicapées à la suite d’accidents non mortels. Pour mémoire, nous citons l’article du 3 mai 2024 de Il Fatto Quotidiano : https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/03/tav-tre-morti-sul-lavoro-in-meno-di-un-anno-nei-cantieri-francesi-la-cgt-il-rischio-zero-non-esiste/7534932/